"Willy” De Minaur non molla. Nuova sfida a Sinner: finirà come sempre?

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Il parziale recita 12-0 a favore dell'azzurro. Tifiamo Jannik, ci mancherebbe, lo vediamo già sotto le mura di Troia a duellare un’altra volta con Alcaraz. Ma come si fa a non provare simpatia per l'australiano?

Luigi Garlando

Giornalista

15 novembre 2025 (modifica alle 07:29) - MILANO

Nella mitologia felliniana di Fusignano, raccontata da Arrigo Sacchi, c’era anche Lorenzo Zagonari, rampollo benestante, appassionato di biliardo, convinto di poter battere la miglior stecca del bar. Un milione di lire a partita. Ne perse 18 di fila. Considerando i tempi, si giocò tre appartamenti in una notte. L’avversario lo provocava: "Facciamo la 19ª. Non sono ancora convinto di essere più forte di te…". Più o meno come Jannik Sinner con Alex De Minaur: "Ho vinto 12 volte, ma non sono convinto di essere più forte. Dai, facciamone un’altra". Così, oggi pomeriggio, nella semifinale di Torino, si ritroveranno in campo. Dalle Atp Finals Next Gen ’19 alla semifinale Atp di Pechino ’25, il parziale recita: 12-0. Tifiamo Jannik, ci mancherebbe, lo vediamo già sotto le mura di Troia a duellare un’altra volta con Alcaraz. Ma come si fa a non provare simpatia per De Minaur? Come farà a tenere accesa la speranza contro un avversario che lo ha battuto 12 volte? Serve l’irriducibile caparbietà di Willy il Coyote che si schianta regolarmente in fondo al canyon, ma non molla la caccia a Beep-Beep. 

senso

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Fede nei propri mezzi, oltre la ragione: è il senso dello sport. Anche l’australiano si è fatto recapitare scatoloni dalla mitica ACME con dentro nuove trappole: le statistiche dicono che a Torino serve meglio, che il dritto lungolinea è più efficace, la vittoria su Fritz gli ha dato carica. Willy De Minaur ci riprova. Si legherà razzi ai piedi, si farà scagliare da una fionda, cercherà gli angoli con una palla mai troppo pesante. Il guaio è che gli torneranno indietro pezzi di roccia. Beep Beep!

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