Il presidente rossonero commenta il bilancio e guarda al futuro: "A giugno 2026 speriamo di avvicinare il quarto utile di fila, anche senza la Champions"
"Tre cose balzano agli occhi leggendo il bilancio: terzo utile di fila per una società che registrava sempre perdite; crescita straordinaria dei ricavi commerciali e da stadio, da 90 a 240 milioni in 6 anni; una dipendenza inferiore a quella dei nostri concorrenti dal player trading”. Così il presidente del Milan Paolo Scaroni, nell’incontro con i media dopo l’assemblea degli azionisti che ha approvato l’esercizio 2024-25, chiuso con un profitto di 3 milioni. Avere conti positivi è un bene per l’azionista ma anche per il tifoso, perché “è la condizione indispensabile per ottenere risultati sportivi di qualità, visto che per finanziare la squadra c’è bisogno di risorse e nessuno ha voglia di investire in una società in perdita permanente”.
azionista
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In questa stagione il Milan deve fare a meno dei proventi della Champions, ma Scaroni è ottimista: “Speriamo di avvicinare il quarto utile consecutivo. Certo, sarà faticoso, ma l’obiettivo è quello di un risultato economico soddisfacente. Non prevediamo l’intervento dell’azionista e teniamo sotto controllo attentamente l’indebitamento”. A febbraio i rossoneri dovrebbero giocare a Perth la partita di campionato contro il Como, ma il presidente assicura che “non andiamo per soldi perché l’utile di questa operazione è scarsissimo, di qualche milione. Ci andiamo in uno sforzo che dovremmo fare tutti per internazionalizzare la Serie A, il cui problema principale è rappresentato dalla vendita dei diritti tv fuori dall’Italia, pari a 200 milioni, contro i 2,2 miliardi della Premier”.
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Nel 2023-24 l’utile è arrivato grazie alla vendita di Tonali, nel 2024-25 è stata decisiva la plusvalenza di Reijnders. È destino del Milan mettere sempre nel conto una cessione eccellente? “Il player trading lo consideriamo un fatto normale, non eccezionale. Anche noi, come i tifosi, ci affezioniamo ai nostri giocatori ma l’obiettivo è sempre quello di creare una squadra forte, che vinca, in un contesto economico equilibrato. Di fronte a questo obiettivo siamo pronti a prendere le decisioni necessarie”.
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Nel giorno del rogito per l’acquisto di San Siro da parte di Inter e Milan, con l’apertura di un’indagine della Procura di Milano per turbativa d’asta, il presidente rossonero commenta: “L’indagine? Non è nemmeno un venticello, non sono assolutamente preoccupato. Semmai sono preoccupato perché l’iter per arrivare poi allo stadio costruito e funzionante sarà lungo e avremo tanti ostacoli. Ma ho fiducia. Mi sembra che siamo tutti convinti del fatto che questa sia una operazione utile per la nostra città. Penso che chi si oppone troverà meno supporters di 4-5 anni fa. Gli Europei in Germania hanno convinto tanti che gli stadi moderni sono un’altra cosa”. Infine, una battuta sulle voci di un ritorno di Adriano Galliani: “È un grande amico del Milan, l’ho visto anche alla partita con la Roma. Sicuramente non entra nel cda che è stato approvato oggi. Se RedBird vorrà ritagliargli un ruolo, ci informerà. Per il momento non abbiamo informazioni”.









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