Un trono per tre in F1. Norris e Piastri, vietato sbagliare: Max è in agguato

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I piloti McLaren potrebbero togliersi punti a vicenda. Verstappen e la Red Bull minacciosi nei 4 GP restanti

Giusto Ferronato

Giornalista

28 ottobre - 08:09 - MILANO

Tre piloti racchiusi in 36 punti, due monoposto, quattro gare ancora da disputare: la volata per il titolo mondiale di Formula 1 2025 è iniziata. E si annuncia più spettacolare e incerta che mai. La coppia McLaren, Lando Norris-Oscar Piastri, è in vantaggio sul campione del mondo in carica Max Verstappen, capace di recuperare all’inglese e all’australiano 68 punti in cinque gare. L’olandese è come un predatore che aspetta solo l’occasione favorevole. Sa che il destino non è tutto nelle sue mani, ma ha più di un motivo per restare in agguato. È vero che in Messico la McLaren ha interrotto l’inerzia negativa ed è tornata a vincere dopo quattro gare a digiuno: un segnale forte. Però Max ha chiuso terzo davanti a Piastri (quinto): in termini assoluti, insomma, si è ulteriormente avvicinato alla vetta. E poi c’è il però più grande: la McLaren non ha ancora deciso su chi puntare tra i suoi due piloti. E come potrebbe, essendo divisi da un solo punto? Se continueranno a togliersi punti a vicenda, Verstappen potrà fare ancora più male.

svolta lando

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La grande novità è che dopo il Messico c’è un nuovo leader. Lando Norris si è acceso nel momento più importante della stagione ed è stato autore di un weekend fantastico: pole, vittoria in testa dal primo all’ultimo giro, leadership del Mondiale. Una botta di autostima enorme. Un ex iridato come Jacques Villeneuve lo ha notato: «Lando non ha messo un piede fuori posto... ha mostrato una forza che di solito vediamo solo in Max». Dopo il disastroso ritiro in Olanda per guasto meccanico, ha mantenuto un approccio calmo e costante. Come ha detto lui stesso: "Un weekend alla volta, a testa bassa, ignorando il resto". In cinque gare ha rimontato tutto, con il picco di Città del Messico. È finalmente scattato il click? Il team principal Andrea Stella ne esalta una qualità: "Quando l’aderenza cala, riesce a estrarre il massimo dalla macchina: le condizioni di scarso grip si adattano perfettamente allo stile di Lando". Resta un’incognita, la più importante: saprà reggere la pressione? Norris è per la prima volta in carriera al comando alla vigilia di una volata mondiale e, in passato, non è stato nuovo a errori. Ma ora sembra più maturo.

fatica da oscar

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Oscar Piastri, invece, è in difficoltà. Per lui nulla è compromesso, intendiamoci, ma nelle ultime uscite ha faticato in qualifica e in gara. Che cosa è successo? Dal punto di vista tecnico, ha ammesso "di aver dovuto cambiare in maniera importante il modo di guidare, difficile da assimilare perché ho avuto lo stesso stile per tutta la stagione. Nelle ultime gare, gomme e macchina hanno richiesto uno stile diverso. Lando si è adattato meglio di me, devo fare analisi per capire come aggiungere attrezzi alla mia cassetta, non mi devo reinventare". Stella ha raccontato che "le piste a bassa aderenza sono il tallone d’Achille di Oscar", specificando come renda meglio con gomme fresche e grip elevato. Ma nella lista di ciò che non ha funzionato c’è anche il fattore mentale. A Baku l’australiano ha sbattuto, a Monza ha dovuto restituire la posizione a Norris con un po’ di nervosismo; a Singapore, Austin e Città del Messico non è andato oltre un quarto e due quinti posti. Deve ritrovare in sé forza e sicurezza, quella freddezza che ha impressionato tutti e che gli ha già consentito di vincere nove gare.

max sicuro

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Su Max Verstappen, invece, dubbi non ce ne sono. In Messico non si è scomposto nemmeno quando è finito per prati alla partenza. Vincitore di tre delle ultime cinque gare, ha tenuto una media di 23,2 punti a GP, contro i 16,4 e 9,4 dei due rivali. Con quattro titoli vinti, rispetto ai due “inesperti” avversari, sa cosa significhi gestire la pressione di questi momenti. La sua Red Bull è ormai competitiva su ogni tracciato e lui ha un palmarès di tutto rispetto sulle quattro piste ancora in calendario: ha già vinto tre volte in Brasile, una a Las Vegas, due in Qatar e quattro ad Abu Dhabi. Il vero handicap sono i 36 punti da recuperare, non pochi. Ma lui si fa pochi problemi: "La chance c’è, dobbiamo solo provare a fare weekend perfetti fino alla fine". E per lui non è affatto impossibile.

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