Quando il troppo verde stroppia: secondo uno studio di Stanford, superare una certa soglia di piante indoor fa sentire oppressi anziché rilassati
Eugenio Spagnuolo
14 novembre - 12:52 - MILANO
Riempiamo gli uffici di piante grasse, trasformiamo il salotto in una giungla domestica, conviviamo con felci e cactus nella convinzione che più verde c'è, meglio stiamo. Poi ci accorgiamo che annaffiare 40 vasi è diventato un secondo lavoro e che quella sensazione di benessere promessa dalle riviste di arredamento si è trasformata in un vago senso di oppressione. Sarà per questo che Eva Bianchi, ricercatrice alla Stanford University, quando ha visto i risultati del suo studio è rimasta spiazzata: "Non me lo aspettavo affatto. Intorno al 60 per cento di verde totale (in casa) lo stress aumentava invece di diminuire". Esiste, insomma, una soglia ottimale di natura indoor e superarla non solo non serve, ma può farci stare peggio.
Piante in casa: quando sono troppe?
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Finora i ricercatori avevano dimostrato che le piante riducono lo stress, ma ognuno usava metodi diversi. "Esistono montagne di studi, ma è impossibile metterli insieme perché ciascuno usa metodi propri" spiega Sarah Billington, che ha condotto lo studio con Bianchi. Così il team progettato 11 sale conferenze virtuali con diversi livelli di verde, legno e viste su alberi dalle finestre. Poi hanno reclutato 412 partecipanti, ciascuno assegnato a una di queste stanze digitali, e li hanno deliberatamente stressati: anagrammi difficili, contare all'indietro da 1022 a zero sottraendo 13 ogni volta. Prima e dopo le prove stressanti i partecipanti hanno compilato questionari per misurare il loro benessere.
la regola del 20%
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I risultati hanno mostrato che una dose di verde intorno al 20 per cento dello spazio visibile è quella che funziona meglio, fa sentire le persone più tranquille e a proprio agio. In pratica, in una stanza di 13 metri quadri, parliamo di 17 piante più una finestra con vista sulle chiome degli alberi. "Un po' di verde fa sempre bene, ma per vedere davvero un effetto bisogna arrivare a quella soglia" dice Billington. Al contrario, nelle stanze virtuali con il 60 per cento di verde – pareti viventi, piante ovunque, soffitti in legno – lo stress dei partecipanti è aumentato. Questo dimostrerebbe che troppa natura può far sentire sopraffatti negli spazi chiusi. Ma c'è un aspetto che conta più del numero di piante: la connessione. "Non si tratta solo di riempire lo spazio di verde" chiosa Bianchi. "Bisogna fare in modo che chi occupa quello spazio si senta davvero connesso alla natura che ha intorno". Insomma, le piante in ufficio (o in casa) possono far bene. Ma solo a chi le apprezza davvero.










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