L'attaccante 3 anni fa era in Australia nelle giovanili dei Wanderers e non parlava italiano, poi il viaggio per Pescara, un gol storico, una panchina in Serie A e un Mondiale U17 da protagonista
Andrea Barilaro
15 novembre 2025 (modifica alle 12:18) - MILANO
Subito le info di servizio. Antonio Arena, 16 anni, italo-australiano, attaccante della Roma e della Nazionale U17. Ora, le investiture. Numero uno: Silvio Baldini, ct della Nazionale U21 e ex Pescara, senza mezze misure: “Sentirete parlare di lui, farà strada". Numero due: Gian Piero Gasperini, allenatore della Roma. Eccolo: "In allenamento mi ha incuriosito e quindi, visto che c’è posto in panchina, lo porterò per iniziare a conoscerlo meglio". I contesti. Baldini l’ha esaltato dopo Pescara-Lucchese dello scorso 8 marzo, una notte da ricordare: esordio e gol in C, primo 2009 a segnare nei pro’ battendo il record di precocità in maglia abruzzese di Verratti. Aveva 16 anni e 25 giorni. Dirà: "È incredibile, ancora non ci credo". Per capire la portata, quando Amedeo Amadei firmava il gol più giovane di sempre, aveva solo 103 giorni in meno di lui. Più recenti le parole di Gasp. In conferenza prima di Roma-Pisa gli hanno chiesto: perché Antonio Arena? Beh, ecco spiegato il motivo. Altro record: primo classe 2009 convocato in Serie A. E chissà che entro fine stagione...
mondiali u17
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In questi giorni Arena è al Mondiale in Qatar con l’U17, così dopo la fase a gironi: tre presenze, un gol e un assist servito a Samuele Inacio, partner d’attacco con cui dialoga a meraviglia. Li uniscono due aspetti: talento e storia. Samu è italo-brasiliano e sì, i piedi li ha presi dal suo lato verdeoro. Antonio, come detto, è mezzo italiano e mezzo australiano. Il passaporto azzurro lo deve ai nonni paterni, i genitori di papà Antonino, partiti da Taurianova (vicino a Reggio Calabria) e volati fino in Australia. Lì, precisamente a Sydney, inizia la sua scalata. I primi passi nell’Ucchino Football, poi Sydney Wanderers dove viene notato dagli scout del Pescara nel 2022. E via di volo intercontinentale. Per la serie: mollo tutto e me ne vado in Europa. Tutto secondo i piani, a dire il vero. "Mi sono sempre divertito a giocare a calcio e quando le cose sono diventate più serie, io e la mia famiglia abbiamo deciso che sarei venuto in Europa per provare una nuova esperienza", diceva qualche anno fa in un'intervista. Correva l’anno 2023, il resto è storia recente: esordio e gol in C, il passaggio dal Pescara alla Roma, la prima panchina in Serie A, la Nazionale. L'estate scorsa lo volevano tutti, in Italia e all’estero, comprese squadre della sua amata Premier. L’ha spuntata la Roma. E i giallorossi non hanno perso tempo: titolare fisso in Primavera (sotto età), due gol contro Fiorentina e Cagliari, una panchina in Serie A. Insomma, un approccio niente male per chi, fino a qualche anno fa, bazzicava nelle cosiddette "Under Serie C": in poche parole, la cadetteria del calcio giovanile, un gradino più in basso rispetto ai campionati dove competono Inter, Milan, Juventus...
profilo
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Che giocatore è Antonio Arena? Fa l’attaccante e ha caratteristiche sia da 9 sia da 11. È forte fisicamente, attacca lo spazio, cuce il gioco, lascia il segno e fa gol. E paura zero. Da piccolo studiava Ronaldo il Fenomeno, oggi ricorda un altro Ronaldo, CR7, quello portoghese. Per certe movenze in campo, e soprattutto per la dedizione al lavoro: "Per me il calcio è dedizione, sacrificio, passione". Non gli manca niente. Arena è un secchione del calcio, il classico alunno da prima fila. Gli allenamenti non sono mai abbastanza, se c’è il giorno libero via in palestra per mettere su muscoli e infatti a livello di fisicità rispetto ai suoi coetanei è avanti anni luce. Secchione del calcio, dunque. E comunque non se la cava male neanche a scuola. Dopo il gol alla Lucchese, ha parlato così alla Gazzetta: "Martedì giochiamo in trasferta contro il Pontedera, spero di non dover essere interrogato". Menzione d’onore per l’italiano, lingua a lui sconosciuta fino al 2023 che oggi parla alla grande. Anche perché sa già come andrà a finire. Sentitelo: "Sogno di giocare in Serie A, in Champions League e pure il Mondiale". Intanto, ce n’è uno di U17 da portare a casa.









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