Thomas Oldrati, l'enduro e l'argento ai mondiali di e-bike: "Due mondi diversi, ma chi è bravo in moto..."

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Il pilota, plurititolato nel fuoristrada in moto, ha partecipato alla Coppa del mondo di Enduro e-bike a Cervinia. In quest'intervista ci racconta le differenze di questi due mondi, fra strategie, autonomia e le difficoltà tecniche di un tracciato reso insidioso dalla pioggia

Valerio Boni

4 agosto - 20:02 - CERVINIA

Il suo nome è ben noto agli appassionati dell'offroad: Thomas Oldrati è uno dei pilastri dell'enduro azzurro, un pilota che da quasi 20 anni corre, vince e fa scuola sui sentieri più tosti del pianeta. Nato a Bergamo, classe 1989, è stato campione del mondo Junior nel 2008, tre volte vicecampione iridato, due volte terzo assoluto, ha conquistato per ben 13 volte il titolo italiano e due vittorie alla Sei Giorni. Eppure anche chi ha già scritto pagine importanti nella storia del fuoristrada non smette mai di cercare nuove sfide. Ecco perché lo abbiamo incontrato in un contesto insolito: la Coppa del mondo di Enduro e-bike disputata a Cervinia nella giornata di sabato 26 luglio 2025. Un ritorno, per lui, più che un debutto: "Qualche anno fa avevo già partecipato a qualche gara del campionato italiano e anche a una tappa del Mondiale e-bike. Poi sono stato fermo per un po', tra l'infortunio alla gamba e l'arrivo di mio figlio - ha spiegato il pilota bergamasco -. Ma appena si è presentata l'occasione, ho colto la palla al balzo. Tornare a gareggiare in questo contesto, in mezzo alle montagne, mi diverte un sacco".

una nuova dimensione

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Nonostante il curriculum da veterano, Oldrati sa bene che passare dalla moto alla e-bike non è affatto scontato. Le sensazioni cambiano, così come le strategie. E soprattutto cambia il modo di interpretare il percorso. "In gara ci sono analogie con l'enduro tradizionale, quello con la moto: hai una tabella di marcia, dei controlli orari da rispettare e la classifica finale si gioca sul tempo accumulato nelle prove speciali. Ma quando si parla di guida, il confronto tra una moto da enduro e una e-bike diventa complicato. Sono due mondi diversi". Il pilota bergamasco entra nel dettaglio con competenza e onestà: "La e-bike è una bicicletta motorizzata, ma resta pur sempre una bici, se non si pedala non si muove. Ha bisogno di un approccio diverso - ha precisato Oldrati -. Le curve, per esempio, si affrontano in modo più morbido, bisogna essere regolari, conservare la velocità ed evitare errori. Con la moto puoi entrare più forte, frenare più a fondo e poi rilanciare. Con la bici, se sbagli traiettoria o rallenti troppo, recuperare è dura".

motociclista o rider?

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C'è chi si chiede se sia più facile per un motociclista passare alla bicicletta o viceversa. Oldrati non ha dubbi: "Chi è bravo in moto generalmente riesce ad adattarsi bene alla bici. È un passaggio più naturale, anche se parliamo di livelli medi. Ai vertici delle classifiche, il discorso cambia: lì ci sono specialisti puri, gente che viene dalla Mtb agonistica e ha un controllo impressionante, in discesa come in salita. Ma chi ha esperienza in moto può dire la sua, specie in discesa, dove il feeling con il mezzo, l'equilibrio e la lettura del terreno fanno la differenza". E lui stesso si considera, naturalmente, ancor più motociclista che biker, anche se alla fine dell'avventura di Cervinia si è ritrovato vicecampione del mondo. "Mi piace la bici, soprattutto in discesa. Ma non mi definisco un professionista. È qualcosa che faccio per passione - ha aggiunto Oldrati - Mi alleno, mi diverto, e quando posso mi tolgo qualche soddisfazione. L'enduro resta il mio mondo".

divertimento garantito

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Il tracciato di Cervinia non ha fatto sconti a nessuno. Le condizioni meteo hanno complicato ulteriormente un percorso già tecnico. "Le speciali erano quattro, alcune da ripetere due volte. In tutto sei tratti cronometrati, con caratteristiche molto diverse tra loro - ha spiegato Oldrati - Alcune erano veloci e guidate, altre più lente e tecniche, con radici bagnate, fango e tratti in forte pendenza. C'era da divertirsi, ma anche da stare attenti. Una delle prove più dure era davvero ripida con poco grip. La prima, invece, era più lunga con alcuni tratti pedalati. Una varietà giusta che rispecchia bene lo spirito dell'enduro elettrico". Cervinia, con i panorami mozzafiato e le salite imponenti, si conferma una cornice ideale per un evento di questo tipo. E la logistica, almeno in questo caso, ha giocato a favore degli atleti: "Le risalite si facevano in cabinovia, tranne un paio - così Oldrati - Questo ci ha permesso di affrontare le prove senza pensare troppo al consumo della batteria".

l'incognita autonomia

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Per chi arriva dal mondo delle moto, l'idea di "gestire una batteria" può sembrare strana. Ma con le e-bike da gara è un tema cruciale. "In quest'occasione, con le risalite meccanizzate, il problema non si è posto - ha detto Oldrati - Ma in altre competizioni, dove bisogna pedalare tanto e i dislivelli sono importanti, serve essere lungimiranti. Nelle speciali dai tutto, selezioni sempre il massimo livello di assistenza, ma nei trasferimenti bisogna dosare l'aiuto del motore. A volte conviene abbassare il livello di assistenza e metterci un po' più di gamba, per non rischiare di rimanere a secco prima che finisca la gara". Una metafora rende bene l'idea: "Quando la batteria finisce, è come spingere una moto rimasta senza benzina. E con questi mezzi, ti assicuro che non è una passeggiata".

accoppiata vincente

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Oldrati corre con una e-bike Fulgur motorizzata Polini, una combinazione tecnica che si sta dimostrando competitiva anche ai massimi livelli. "È un pacchetto ben bilanciato. Fulgur investe molto nelle competizioni e lo si vede nei dettagli dei telai, progettati per fare la differenza in gara - così Oldrati -. Il motore Polini dà una spinta decisa ma progressiva, che aiuta a gestire bene anche i tratti più complicati. Si è creato un sistema vincente e il fatto che tanti piloti scelgano queste bici lo conferma". Forse una nuova frontiera per l'enduro e-bike. C'è chi lo vede come una moda passeggera, ma Oldrati non è di questo avviso: "Il movimento sta crescendo. Sempre più costruttori si affacciano a questo mondo, le gare sono ben organizzate e c'è interesse. Non sarà mai un'alternativa all'enduro in moto, ma può essere un'aggiunta interessante, soprattutto per chi vuole continuare a divertirsi anche quando si è fuori stagione o non si ha voglia di affrontare trasferte lunghe. Ed è un ottimo allenamento, anche per la moto".

una nuova frontiera

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Thomas Oldrati non ha bisogno di dimostrare nulla a nessuno. Ma la sua presenza a Cervinia, la sua curiosità e il suo entusiasmo nel tornare in gara raccontano molto più di una semplice partecipazione. Dimostrano che il vero spirito sportivo non si misura solo con le medaglie, ma con la voglia continua di mettersi in gioco. Anche e forse soprattutto, quando il terreno cambia e i motori fanno spazio al silenzio elettrico delle biciclette a pedalata assistita.

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