Sorrentino: "Gavetta, lavoro ed esempio per i giovani, vi racconto il boom di Paleari"

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L’ex portiere granata: "Alberto è strepitoso, quando è arrivata l'occasione si è fatto trovare pronto. Baroni ha capito quali erano le difficoltà del Toro e le sta colmando, nel derby ho visto una bella squadra"

Mario Pagliara

Giornalista

14 novembre - 09:39 - MILANO

Pare aver esaurito il bouquet dei complimenti, perché - a un certo punto - Stefano Sorrentino quasi non trova più le parole per elogiare l’ascesa incredibile di Alberto Paleari. Da un numero 1 di sempre (Sorrentino) a un numero 1 scoperto di recente (Paleari) il passo è affascinante. E quando l’incoronazione arriva da un collega che è stato un riferimento a partire dagli anni Novanta vale di più. "Alberto è un portiere che ha fatto la gavetta: è un grande lavoratore, ha un’umiltà pazzesca, è molto applicato e intelligente. Questo è Alberto Paleari, un ragazzo spettacolare, uno buono come il pane. Sono felicissimo, ma gli devo tirare le orecchie...". 

Come mai? 

"Perché ogni volta che ci vediamo, ci ripetiamo 'andiamo a cena, andiamo a cena'. Ma non ci siamo mai andati: i nostri impegni familiari, giustamente, prendono il sopravvento". 

Sorrentino, ma come è possibile che solo a 33 anni la Serie A scopre un portiere così forte capace di infilare quattro partite strepitose? 

"Può succedere, il calcio riserva queste sorprese. Alberto fa parte della vecchia generazione dei portieri, quella per la quale il lavoro viene prima di tutto. Lui è un cultore del lavoro: lo ha aiutato a farsi trovare pronto. Si è trovato nel posto giusto al momento giusto, quando è comparsa la possibilità al Toro l’ha sfruttata alla grande. Alberto è un bell’esempio per i giovani, per chi ancora crede nei sogni da realizzare attraverso il lavoro, la serietà e la costanza". 

Dopo il Genoa non era la scontata la conferma da parte di Baroni: il tecnico ha fatto la cosa giusta? 

"Sono dell’idea che ci devono essere le gerarchie, quando ero tra i pali volevo giocare pure le amichevoli. Ma è vero che quando hai la possibilità di poter scegliere è giusto premiare chi sta meglio. E in questo momento Alberto sta molto bene: Baroni ha fatto bene, tra l’altro mi piace tantissimo come persona. Mi pare una mosca bianca nel calcio per il suo modo di essere e per la sua umanità". 

Il Toro si ritrova con due numeri 1: è un valore? 

"Con una buona gestione, sì. Diventa un valore. Israel è un portiere che sulla carta potrebbe essere forte, lo deve dimostrare. Ma Alberto gli è passato davanti: oggi il titolare è diventato lui e credo che sarà giusto proseguire con questa gerarchia". 

Che cosa le sta piacendo di più della gestione Baroni? 

"È un grande conoscitore di calcio, è un tecnico con tante idee. Ha capito dove il Toro aveva delle difficoltà, e anche grazie alla sua personalità sta dimostrando di poter dire la sua". 

TorinoÕs head coach Marco Baroni before the Serie A soccer match between Torino Fc and Pisa at the Stadio Olimpico Grande Torino in Turin, north west Italy - November 2, 2025. Sport - Soccer (Photo by Fabio Ferrari/LaPresse)

Tameze, Lazaro, Pedersen, Ilic, Paleari...: Baroni rende tutti protagonisti. Che cosa significa? 

"Che non ci sono gerarchie scontate e gioca chi va forte. Il Toro ha una rosa ricca e abbastanza omogenea nei valori, e questo aiuta nelle scelte. Qui emerge il gran lavoro del tecnico dal punto di vista mentale, perché sono tutti dentro il progetto". 

Che sensazione le ha lasciato il derby? 

"I granata mi sono piaciuti: la Juve ha creato ma anche il Toro, con Adams poteva vincere. È stato compatto, unito, non ha fatto catenaccio e ha avuto personalità: un derby così rafforza il gruppo. È iniziato un nuovo percorso: è sulla buona strada". 

Quale sarà il prossimo step di crescita? 

"Credo che avverrà quando Anjorin e Zapata troveranno una buona forma: sono due che potranno dare tanto. Sì, quest’anno il Toro si può divertire". 

Adams-Simeone cosa le ispirano? 

"È una coppia un po’ anomala perché fisicamente sono simili, però funzionano molto bene. Simeone mi ha stupito per come si è subito ambientato, Adams si sta confermando. È un gran bell’attacco, Baroni ha avuto una bella intuizione nel costruire la squadra intorno a questa coppia". 

Paleari a parte, chi la sta sorprendendo di più? 

"Dico Casadei, perché sta passando dall’essere una grande promessa a un uomo che sta trovando la sua dimensione di calciatore. Sta decollando". 

Le piace Ilic da regista? 

"Ivan a me piace tanto: il regista potrebbe essere il ruolo dove può dire la sua. Si vede che gli piace, l’ho visto anche ridere un po’ di più. Buon segno". 

Torino’s Serbian midfielder #8 Ivan Ilic fights for the ball with Juventus Portuguese forward #7 Francisco Conceicao (R) during the Italian Serie A football match between Juventus and Torino at the Allianz Stadium in Turin on November 8, 2025. (Photo by MARCO BERTORELLO / AFP)

Da chi si aspetta di più? 

"Forse da Vlasic, il capitano. Le sue prestazioni sono sempre buone, ma lui può spostare gli equilibri per cui mi aspetto che diventi più decisivo". 

Si ripartirà con Toro-Como: come la immagina? 

"È la partita più difficile che poteva capitare alla ripartenza, però sarà un bel banco di prova. Sarà una bella partita, tutta da gustare. Di una cosa sono sicuro: il Toro venderà cara la pelle, con tutti".

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