"La prima fase è legata all'urgenza
di fermare la diffusione del materiale. Abbiamo adottato un
provvedimento, rivolgendoci a tutte le piattaforme su cui il
video è approdato. Abbiamo comunicato a chi non ha ancora
condiviso quel contenuto, ma avesse pensato di farlo, che
l'azione potrebbe rappresentare un illecito. Poi, siccome De
Martino e la compagna hanno chiesto di accertare l'illecito,
abbiamo aperto un'istruttoria per identificare tutti i
responsabili". Lo ha detto Guido Scorza, membro del Garante
della privacy, intervistato da La Repubblica in merito alla
vicenda dei video rubati a Stefano De Martino.
Sarà possibile rintracciare i responsabili? Per Scorza
"tecnicamente sì, ma sarà difficile identificare chi per primo
si è appropriato di quel contenuto. Alcune piattaforme sulle
quali il video è stato trovato sono facili da rintracciare.
Quello che bisognerà capire è se le aziende proprietarie hanno
sede in Europa o in un Paese dove il diritto internazionale può
fare poco". Insomma, "nel momento in cui qualcuno ha accesso a
un contenuto privato, vietare la sua circolazione e garantire la
privacy è difficile. Spesso i video vengono condivisi su chat di
Telegram o Whatsapp, e lì non è più possibile intervenire. Nel
caso specifico di cui si parla, noi limiteremo la circolazione
del contenuto, ma non la potremo impedire in maniera radicale: è
troppo tardi. Niente esclude che tra sei mesi o un anno quel
contenuto torni a girare".
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