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L'ex allenatore: "Il ct ha lavorato molto per ridare lo spirito giusto al gruppo, i risultati si sono visti. Ma la strada è lunga: serve un salto di qualità"
Dopo la partita contro la Moldova, una sola cosa mi sento di dire a Rino Gattuso, commissario tecnico che stimo per il modo in cui si è proposto all’ambiente e per la serietà e la tenacia che mette nel lavoro. L’Italia deve fare ancora parecchia strada, se vuole andare al Mondiale e parteciparvi da protagonista. Quando parlo di "strada da fare", intendo dire che bisogna migliorare, e non poco, sotto il profilo del gioco. È vero che giovedì sera il ct ha schierato una formazione inedita, perché voleva avere risposte da alcuni giocatori e perché è anche facendo queste scelte, e coinvolgendo tutti, che si costruisce un gruppo unito, però è altrettanto vero che la prestazione è stata deludente. Non che al giorno d’oggi ci siano squadre-materasso o che esistano partite facili che si vincono ancora prima di scendere in campo, però qualcosa di più me lo sarei aspettato. Non ho visto quei guizzi, soprattutto sulle fasce laterali, che sarebbero stati necessari per superare il blocco difensivo della Moldova.










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