Ruben Bondì: "La mia cucina è semplice e piena d’umanità. Così è nato tutto"

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Intervista allo chef Ruben Bondì influencer con la sua cucina semplice e genuina. Ecco cosa racconta sugli inizi e sul suo nuovo libro.

Rachele Scoditti

14 novembre - 16:32 - MILANO

Una buona cucina non è necessariamente troppo elaborata. A volte basta poco: ingredienti di stagione, materie prime di qualità e quella passione capace di trasformare un gesto quotidiano in un momento di condivisione. È questa la filosofia di Ruben Bondì, chef italiano classe ’97, diventato un fenomeno sui social da quasi 2 milioni di follower su Instagram con la sua pagina Cucina con Ruben dopo aver iniziato a cucinare sul balcone di casa. Con uno stile diretto, spontaneo e profondamente umano, Ruben ha portato la cucina fuori dai ristoranti e dentro la vita delle persone, mostrando come la semplicità possa essere non solo un valore, ma un linguaggio che avvicina e unisce. 

Ruben, raccontaci come hai iniziato e il momento in cui hai capito che Cucina con Ruben” stava diventando qualcosa di più di un semplice profilo Instagram. C’è stato un episodio, un piatto, un video che ha fatto scattare la scintilla?

"Ho iniziato a registrare questi video mentre cucinavo sul mio balcone un po’ per caso, perché avevo il Covid. Il momento in cui ho capito che poteva essere qualcosa di più è stata la prima volta che ho fatto mangiare una persona. La prima volta che ho chiesto a qualcuno ‘Che te voi magnà?’ e ho cucinato per lui, un operaio. Far mangiare una persona del popolo, in quell’esatto momento storico, ha restituito alla gente quello che mancava da un po’. L’umanità. Lì mi sono reso conto che stavo facendo qualcosa che rappresentava me ma anche le persone".

Ti ricordi che piatto era?

"Certo. Un panino con un filetto di manzo dentro".

Con il tempo hai costruito un modo di comunicare semplice, diretto, genuino e riconoscibile. Ai fornelli e nella comunicazione, qual è il tuo tratto distintivo?

"Il fatto che mi faccia vedere al 100% per quello che sono, e soprattutto il fatto che faccia una cucina semplice che rappresenti gli italiani e le persone che cucinano con poco, senza troppi sfarzi. Penso che sia una cosa in cui la gente si rispecchia".

Ci porti dietro le quinte? Quanto tempo c’è dietro la preparazione di un contenuto, dall’idea alla pubblicazione?

"Devo dire che non sono un amante dei montaggi troppi artefatti, cerco di mantenermi il più semplice possibile in modo da rimanere in linea con la mia comunicazione, che è appunto molto diretta. Sull’aspetto del montaggio cerco di migliorarmi ogni giorno e ora mi dà una mano anche mia sorella, che è molto brava!"

La cucina per te quanto incide sull’equilibrio tra corpo e mente? Cucinare può essere una forma di benessere quotidiano, quasi come una corsa o un allenamento?

"Assolutamente sì. Per me cucinare è un vero antistress: mangiare bene fa stare bene, sia il corpo che la mente. Un buon piatto, non solo sano ma anche gustoso, può davvero cambiarti la giornata".

Come sta cambiando oggi il mondo della cucina, anche considerando che stiamo vivendo in un periodo storico in cui è importante la presenza e il culto del fitness?

"Si imparano sempre cose nuove. Io non sono vegano ma sto imparando a mangiare meno carne, la stagionalità degli alimenti che forse ultimamente si era persa ma che oggi anche grazie ai social stiamo riscoprendo, quando va usato qualcosa, cosa ci fa bene e cosa è meglio evitare. Insomma, è un mondo che sta cambiando e i social sono un’arma a doppio taglio. Visibilità ma anche responsabilità".

Hai portato la cucina fuori dal ristorante, nelle case e sui social, fino a entrare nella lista Forbes Under 30 e vincere come Best Food Influencer agli INDA Awards…

"Non me lo aspettavo, perché non sono cose che ho cercato. Forse mi aspettavo di essere motivo di sorriso per le persone, perché la cucina per me è qualcosa che fa sorridere. Ad ogni modo sono riconoscimenti importanti, ed è stata una bella soddisfazione".

Un consiglio pratico per chi vuole cucinare sano ma ha poco tempo dopo l’allenamento?

"Ho appena pubblicato un libro di ricette sane e veloci da fare in 15, 20 o 30 minuti perché ci tenevo a sottolineare questo aspetto della vita di oggi. Il consiglio è quello di cucinare in maniera semplice, di non elaborare troppo gli ingredienti, scegliere una materia prima buona e poco lavorata". 

Se dovessi scegliere un piatto simbolo dell’autunno, sano ma pieno di gusto, cosa cucineresti oggi per i lettori della Gazzetta?

"Una millefoglie di zucca e patate con una salsa di parmigiano e zafferano. Molto buona, vegetariana, autunnale, con ingredienti italiani".

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