I segreti del primato: già dieci marcatori diversi, il gioco offensivo del tecnico coinvolge anche i difensori
Alessio D'Urso
15 novembre - 10:09 - MILANO
Qui il gol è di tutti. Succede che sotto il cielo della Roma, in assenza degli specialisti in crisi (ovvero gli attaccanti, infortunati o in astinenza dal gol), segnino gli altri, tanti altri, quasi tutti gli altri. Una squadra di attaccanti aggiunti, solisti che diventano un’orchestra da Champions. Escluso il portiere Mile Svilar, che i suoi gol li realizza sotto forma di parate decisive, hanno finora messo a segno una o più reti pesanti dieci giallorossi tra campionato e Europa League: i difensori Gianluca Mancini, Evan Ndicka, Mario Hermoso e Zeki Celik, il centrocampista Bryan Cristante, i trequartisti Matias Soulé, Paulo Dybala e Lorenzo Pellegrini, l’esterno Wesley e il centravanti, l’unico di ruolo, Artem Dovbyk. Una cooperativa del gol che se da una parte evidenzia un paradosso, dall’altra conferma ed esalta la filosofia del tecnico Gian Piero Gasperini, per il quale tutti sono coinvolti nel progetto tattico e tutti possono diventare decisivi sottoporta.
avanti tutta
—
L’esempio emblematico è Mancini, difensore irriducibile e bomber all’occorrenza, come dimostra l’ultimo acuto in nazionale contro la Moldova di giovedì. Il centrale è ormai anche un incursore continuo sulla fascia destra, un’arma tattica: si sovrappone a Celik ed entra in area con decisione. Se non segna, offre l’assist giusto, proprio come ha fatto per il compagno di squadra turco nell’ultima gara vinta contro l’Udinese all’Olimpico. Il fatto che tanti giocatori vadano con questa continuità a segno, a partire dai difensori, è quindi sinonimo di una squadra che costruisce tanto e ha varietà di scelta sulle soluzioni da adottare: fasce, vie centrali, penetrazioni dalle retrovie, scambi di posizione con schemi preparati in allenamento. Così si spiegano gli “altri” graditissimi gol, ognuno dei quali porta con sé un lavoro specifico nei sedici metri, cui si è sottoposto in questi mesi pure il capocannoniere giallorosso in carica Soulé (4 reti).
chi cambia, vince
—
I segreti sono dunque la duttilità e l’intercambiabilità dei ruoli. Prova ne è il fatto che Gasp ha schierato ben undici formazioni diverse in altrettante partite: nella gara contro il Parma, per dire, il tecnico ha variato modulo tre volte, è partito con il 3-4-2-1 ed è poi passato al 3-4-1-2 e al 3-5-2. Diverse le sperimentazioni proprio su uomini e posizioni in campo (Cristante trequartista, Wesley impiegato sulla fascia sinistra, Baldanzi addirittura falso nove per necessità contro l’Udinese) e, fatto ancor più rilevante, il coinvolgimento di tutti, come dimostrano le storie di Hermoso e Dovbyk, due elementi finiti ai margini la scorsa estate e che oggi invece sono, ognuno con gli opportuni distinguo, parte integrante di questa Roma prima in classifica che ha margini di miglioramento notevoli.
rinforzi
—
Goleador stagionali in copertina che rendono in questo modo la Roma pure più divertente, non più prigioniera dei chiari di luna dei centravanti ma con un gioco in crescita che premia le doti anche più nascoste dei singoli. Dopo 11 giornate di Serie A e 4 di Europa League, ben 17 reti segnate e solo 9 subite, un primo posto in classifica in campionato con 24 punti, si aspettano d’ora in poi con puntualità i gol degli infortunati Dybala, Ferguson e Bailey, in attesa peraltro del mercato di gennaio. Alla cooperativa del gol giallorossa potrebbero aggiungersi nuovi volti per dare più incisività proprio al pacchetto offensivo. Joshua Zirkzee del Man Utd (il club ha aperto al prestito con diritto di riscatto) e Mathys Tel del Tottenham (il pressing continua) sono già ufficialmente “invitati” alla festa del gol nella Capitale: perché c’è sempre posto nella “coop” del Gasp, ovvero un laboratorio sempre aperto dove non ci sono stelle ma a turno ci si avvicenda nel ruolo di protagonista.










English (US) ·