"Questa maggioranza batte il governo Meloni", esulta il neogovernatore della Campania Roberto Fico, "il centrodestra ha voluto politicizzare molto questa campagna elettorale, schierando i ministri, promettendo qualsiasi cosa".
La rimonta auspicata dal centrodestra non c'è stata, la vittoria di Roberto Fico su Edmondo Cirielli è nettissima, nonostante una campagna elettorale muscolare, scandita da visite quotidiane in Campania di big nazionali e dagli attacchi a testa bassa di esponenti di Fratelli d'Italia, come sulla questione dell'ormeggio dell'imbarcazione dell'ex presidente della Camera.
"Abbiamo vinto in modo netto. nonostante qualcuno abbia cercato di avvelenare i pozzi. Da oggi però spero che si abbassino tutti i toni e che si possa tornare a lavorare nel migliore dei modi, perché le istituzioni vengono sempre prima di tutto", auspica Fico. "Sarò presidente di tutti i cittadini della Campania, di chi ci ha votato e di chi non lo ha fatto. Tutto il territorio e le persone contano".
Gli sconfitti si consolano confrontando il dato con le regionali di cinque anni fa, quando Stefano Caldoro incassò una pesante sconfitta da un Vincenzo De Luca con il vento in poppa per la sua gestione dell'emergenza Covid. Rispetto ad allora Cirielli raddoppia i consensi e i consiglieri, crescono nettamente FdI e Forza Italia, il Pd resta primo partito, i Cinque stelle salgono forti anche del traino del candidato governatore. La lista di Vincenzo De Luca, "A testa alta", è terza forza della coalizione.
Per festeggiare la vittoria arrivano a Napoli i leader del campo largo: Schlein, Conte, Fratoianni, Bonelli e Magi si stringono intorno a Fico, pensando alle prossime politiche. "Lavorando bene - dice il neo governatore - può arrivare un cambio di maggioranza a livello nazionale", e intanto - avverte - il risultato di Campania e Puglia conferma che milioni di meridionali non vogliono l'autonomia differenziata. Ribadite le preoccupazioni per l'emorragia inarrestabile di votanti: alle urne è andato il 44% dei campani, oltre undici punti in meno della tornata precedente.
A spoglio ancora in corso, Fico si attesta sul 59% contro il 36 dell'avversario. L'intera coalizione progressista festeggia: tutte le otto liste superano la soglia di sbarramento del 2,5 necessaria per entrare in Consiglio, mentre quattro delle otto liste per Cirielli non centrano l'obiettivo.
Nel centrodestra ci si rammarica per l'inizio tardivo della campagna elettorale in Campania, dovuto al lungo confronto sulla scelta di un candidato civico o politico. Gap che Cirielli ha cercato di recuperare grazie al sostegno della maggioranza, dall'assidua presenza dei ministri alla proposta di riaprire i termini del condono edilizio del 2003. "Avremmo voluto fare meglio, prendiamo atto di aver raddoppiato il risultato delle precedenti regionali", dice il vice ministro degli Esteri. "In Campania quelli che hanno votato hanno premiato la continuità. Non c'è stato un grande interesse per i programmi e temi, hanno prevalso la forza dei candidati e delle amministrazioni che li sostenevano".
In base ai dati parziali la lista di Fratelli d'Italia supera di misura Forza Italia anche senza sommare i dati della civica di Cirielli, più distante la Lega. Tra i progressisti è intorno all'8 per cento la lista di Vincenzo De Luca, "A testa alta", seguita da Casa Riformista che supera il 6 per cento tallonata dalla civica Fico presidente. Su base regionale la lista di Clemente Mastella supera il 4 per cento, ed è la prima nella circoscrizione di Benevento con oltre il 20.
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