Esame superato anche in Champions. La Signora nell'estate 2024 non ha preso un centrocampista e nemmeno un trequartista; quegli oltre 51 milioni li ha spesi per un difensore. E l'ha scoperto adesso
“Ora posso fare il Koopmeiners”. Ma ci sono voluti 433 giorni, 57 partite con la Juventus, tre allenatori e soprattutto l’arrivo di Spalletti. Ci aggiungiamo anche una chiacchierata risolutiva con il nuovo tecnico e solo così si poteva ottenere il vero Koop. Che non è più quello che gioca sulla trequarti o quello che agisce spalle alla porta, quello che trovi nel cuore del centrocampo o tanto meno il falso 9, la mezzala o l’esterno alto dietro alla punta. Luciano l’alchimista ha trovato la formula giusta, giocatore e società ringraziano.
MOTTA, TUDOR E I RUOLI SBAGLIATI
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“In questa posizione mi trovo molto meglio, perché non sono un attaccante che gioca spalle alla porta come ho fatto all'inizio di questa stagione. Con Spalletti ora c’è un modo diverso di entrare in campo, un nuovo spirito positivo. E io in questa posizione adesso mi sento molto meglio”. Sfogo, liberazione e frecciate, tutto insieme. “Per esempio, quando contro il Villarreal ho giocato come Conceiçao… ecco quello non sono io”. Difficile essere più chiari di così. Con Motta e Tudor non si sono mai capiti veramente. Koopmeiners, ora che prestazioni e numeri sono veramente dalla sua, salvaguarda il suo status di ‘big’ (51,3 i milioni spesi per strapparlo all’Atalanta quasi 15 mesi fa), vede la luce e punta il dito su mesi di incomprensioni tattiche. Come a dire: non era lui ad essere precipitato all’improvviso in un baratro ma è dalla panchina che non arrivavano gli input giusti. “Mister Spalletti mi conosce perché ho parlato con lui di quando giocavo in Olanda e in questo ruolo”. Detto, fatto.
“ORA IL VERO KOOP”
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Lì in difesa si fa muro ma anche miccia per innescare l’azione: “Voglio spingere con la palla”. Parole, queste dell’olandese, che arrivano dopo l’1-1 in Juve-Sporting, quarta giornata di Champions League giocata in parte con gli scarpini di due colori diversi. Ed è proprio da una sua verticalizzazione che è nata l’azione del pari di Vlahovic. Parole che raccontano di un Koop finalmente a suo agio in campo. Bastavano 180 minuti di nuova vita da difensore, di Spalletti e di fiducia in un ruolo nuovo soltanto per la Serie A. Bastava fare qualche passo indietro in campo per farne di più importanti in avanti e diventare un giocatore fondamentale come non lo è mai stato. “Ora gioco in un ruolo in cui posso dimostrare le mie qualità e posso aiutare la squadra. È vero che in qualche partita ho pensato: ‘questo ruolo non è il mio’. Sono sempre sceso in campo per vincere ma quando non giochi nella tua posizione è troppo più difficile. Ora invece mi sento molto meglio, questo è un ruolo che può davvero essere quello di Koopmeiners”. La Juve nell'estate 2024 non ha preso un centrocampista e nemmeno un trequartista: quegli oltre 50 milioni li ha spesi per un difensore. E l'ha scoperto adesso.












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