Prandelli: "Boniperti avrebbe apprezzato Spalletti. Juve, riparti da Tonali"

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L’ex ct analizza Fiorentina-Juve di sabato prossimo: "Alla Viola serve una scintilla per ripartire". E sugli algoritmi: "L'uomo deve essere messo davanti a tutto"

Filippo Cornacchia

Giornalista

19 novembre - 11:52 - MILANO

"Alla Fiorentina serve una scintilla, alla Juve i gol degli attaccanti". Cesare Prandelli fotografa così la sua partita del cuore: da una parte i sei anni da giocatore in bianconero, la metà dei quali accanto a Michel Platini, dell’altra le sei stagioni (2005-10 e 2020-21) sulla panchina viola. "La mano di Spalletti si vede già, ma sabato sarà difficile e rischioso per la Juve. A Firenze è la partita dell’anno e non c’è occasione migliore di questa per svoltare e iniziare la risalita dall’ultimo posto", assicura l’ex ct dell’Italia vice campione d’Europa 2012. 

Siamo solo a novembre, ma Juventus e Fiorentina hanno già cambiato allenatore: cosa la stupisce maggiormente? 

"La Fiorentina all’ultimo posto in Serie A. Vanoli l’ha ereditata da Pioli, che è un grande tecnico. Se Stefano non c’è l’ha fatta, un problema c’è senz’altro. Vanoli non è l’ultimo arrivato, mi auguro individui in fretta le soluzioni".

Qual è il problema della Juventus? 

"Probabilmente negli ultimi anni ha ricercato prima i giocatori e poi gli uomini. E quando è così, serve fortuna per vincere". 

La incuriosiscono gli algoritmi di Comolli, il nuovo ad bianconero? 

"La curiosità ci deve essere, a patto di mettere l’uomo davanti a qualsiasi numero o modulo. Spalletti, che è un tecnico esperto e vincente, lo sta già dimostrando anche alla Juventus". 

Si riferisce a Koopmeiners in difesa, la "Spallettata" juventina? 

"Koop ha bisogno di campo davanti a sé, non può fare l’ala destra. Luciano è un istrione e ha sensibilità, infatti dopo un allenamento ha arretrato l’olandese sfruttandolo da regista aggiunto. Spalletti ha aperto il campo a Koopmeiners, ha avuto coraggio ma è stato soprattutto bravo. Immagino meno Koop nella difesa a quattro, ma guai a porsi limiti". 

Spalletti ha sostituito Tudor e ha annunciato immediatamente la voglia di rientrare nella corsa per lo scudetto: troppo ottimista? 

"Allena la Juventus, è giusto essere ambiziosi. L’anomalia era sentire parlare di quarto posto in passato. Luciano ha parlato da Juve, Boniperti lo avrebbe apprezzato come allenatore. Anche io sono convinto che i bianconeri con Spalletti possano rientrare nel giro scudetto". 

Comolli ha detto che la Juventus di cui si innamorò è quella che riforniva l’Italia di Bearzot nel 1982: è ancora possibile una Signora più azzurra? 

"Sì, ma bisogna programmare a livello di vivaio e poi riportare a casa qualche italiano dall’estero. Fossi nella Juventus, partirei da Tonali". 

Vlahovic è in dubbio per il big match contro la Fiorentina, l’altro grande ex Kean sta recuperando: cosa pesa di più? 

"La Juventus senza Dusan perderebbe molto e Spalletti lo sa. Kean ha bisogno di campo per essere devastante: quando ce l’ha, segna a raffica come la scorsa stagione". 

Se Vlahovic non dovesse recuperare, meglio sostituirlo con David (un gol), Openda (zero) o con una "Spallettata" tipo Yildiz falso nove alla Totti? 

"Yildiz è un gran talento, ma non ha il senso del gol di Francesco. Il turco è un dieci abile nel dribbling: seppur con un passo diverso, lo vedo più alla Kvara partendo da sinistra nel 4-3-3. Le squadre di Luciano giocano in funzione delle punte e segnano molto, la Juve ha bisogno dei gol dei suoi attaccanti. Se Vlahovic non dovesse recuperare, David avrebbe una bella chance: da non sprecare. Ribadisco, Spalletti ha bisogno delle reti delle punte per cambiare marcia alla Juventus". 

Openda non segna da 7 mesi: lei cosa si inventerebbe per sbloccarlo? 

"Allargarlo potrebbe togliergli la pressione del gol, ma sette mesi sono tanti: il problema è più psicologico che tecnico. Spalletti dovrà trovare parole giuste e allenamenti mirati".

Può essere Yildiz il Sinner di Spalletti? 

"Yildiz è Yildiz, un gran talento. Più che cercare dei Sinner nel calcio, dovremmo capire come Jannik è diventato Sinner, mix perfetto di equilibrio e determinazione". 

Gattuso un Sinner non ce l’ha. É preoccupato per l’Italia e per il rischio di saltare un altro Mondiale dopo la sconfitta contro la Norvegia? 

"Preoccupati lo dobbiamo essere tutti. La penso come Gattuso, nel secondo tempo hanno prevalso braccino e paura contro la Norvegia. Resto ottimista per il Mondiale".

Lo smart working di Conte - lui a Torino la settimana scorsa, la squadra a Napoli - che effetto le ha ha fatto? 

"L’allenatore aiuta sempre tutti, ma chi aiuta l’allenatore? Sto con Antonio, giusto staccare ogni tanto. Soprattutto se dai tutto come lui". 

La Serie A riparte col derby di Milano: pronostico? 

"Mi aspetto molti gol". 

La Roma, attualmente in vetta, può sognare lo scudetto con Gasperini? 

"Sí, perché la squadra ha già assimilato il calcio di Gasp, poi dipenderà dalle prossime partite, da chi arriverà grazie al mercato e anche dall’Inter".

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