Parma, per sostituire Suzuki si pensa agli svincolati: Sirigu, Sepe o Consigli

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Il secondo Corvi non ha mai giocato in Serie A. Il club non vuole attendere il mercato di gennaio

Avanti con Edoardo Corvi in porta, al posto dell’infortunato Zion Suzuki, ma occhi aperti sulle opportunità (non molte, a dir la verità) che offre il mercato degli svincolati. È questa la linea decisa dal Parma, dopo che il portiere giapponese si è rotto il terzo dito e lo scafoide della mano sinistra contro il Milan, e soprattutto dopo che si è saputo l’esito dell’intervento chirurgico effettuato giovedì in una clinica di Tokio. L’operazione di ricostruzione dell’osso è perfettamente riuscita, però non ci si nasconde che il percorso di riabilitazione sarà piuttosto lungo. Si parla di almeno tre-quattro mesi.

la strategia

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La domanda che si pongono i dirigenti è la seguente: può una squadra come il Parma, che è in piena lotta per la salvezza, permettersi di puntare su un ragazzo di ventiquattro anni che non ha mai avuto un’esperienza in Serie A? La fiducia in lui è totale, però è normale guardarsi attorno e valutare la situazione. Inoltre, se Corvi fosse promosso portiere titolare e se Filippo Rinaldi (classe 2002) diventasse il suo vice, ci sarebbe bisogno di un terzo portiere da aggregare alla prima squadra e da pescare, inevitabilmente, dalla Primavera, in questo modo indebolendola. Ecco perché, anche a livello numerico, sarebbe importante colmare l’assenza di Suzuki con l’innesto di uno svincolato: il problema è trovare il profilo giusto. La lista non è infinita: si va da Rui Patricio, che secondo alcuni esperti avrebbe detto no all’ipotesi Parma (ma non ci sono conferme in merito), a Salvatore Sirigu, passando per Consigli, per Sepe e per Cragno che, tuttavia, deve ancora rimettersi dopo l’infortunio al tendine d’Achille patito sul finire della passata stagione. In alternativa, si può aspettare l’apertura del mercato di gennaio e studiare il panorama, magari individuando un elemento che sia poi funzionale anche nelle prossime stagioni. Nel frattempo Corvi lavora a testa bassa, guidato dall’allenatore dei portieri Pavarini. È vero che gli manca esperienza, ma non gli fanno difetto qualità come la prontezza di riflessi, il coraggio nelle uscite e la padronanza del gioco con i piedi, fondamentale nel calcio di oggi. Nell’amichevole di ieri contro il Mantova si è rivisto in campo Jacob Ondrejka. L’attaccante svedese, infortunatosi nella prima amichevole stagionale a fine luglio (frattura del perone sinistro), ha giocato tutto il primo tempo, dimostrando brillantezza e una discreta condizione atletica. Il suo recupero può essere importantissimo per l’allenatore Carlos Cuesta, sempre alla ricerca di elementi che possano aiutare la costruzione della manovra offensiva. Se poi al ritorno di Ondrejka si aggiungesse anche quello di Oristanio, allora Cuesta potrebbe disegnare un nuovo Parma.

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