Lenti polarizzate, videocamera e auricolari incorporati, aste laterali dalle quali scattare foto, l'integrazione con Strava e Garmin... E l'AI di Meta con cui impartire comandi vocali. Abbiamo provato gli occhiali smart: ecco le prime impressioni
        
        
            
        
    Sembra trascorsa un’era geologica dalla comparsa dei Ray-Ban Stories, il primo fallimentare esperimento di occhiali smart targati Meta: troppo pesanti, troppo imprecisi, subito scarichi. Gli Oakley Meta Vanguard sono lì a testimoniare degli enormi passi avanti e stavolta la collaborazione tra il colosso dei social ed EssilorLuxottica sembra aver prodotto un oggetto che può essere utile all’allenamento di alcune tipologie di sportivi e in prospettiva - certo, non subito perché sono ancora diverse le lacune - capace di sostituirne altri: le action cam e gli auricolari, in particolare. Non si tratta più di andare in giro con un paio di occhiali neri da Blues Brothers a girare brevi video e acquisire informazioni stile wikipedia inquadrando oggetti, si tratta di mettere le stesse funzionalità al servizio di un utilizzo specifico: monitorare e documentare le proprie prestazioni.
        
        
            
        
    
        
        
            
        
    la fotocamera al centro
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Il design dei Vanguard non si discosta di molto dai più diffusi modelli avvolgenti di Oakley (tipo gli Sphaera). La lente curva non è polarizzata, ma utilizza la tecnologia proprietaria Prizm per modulare la luce solare ed è disponibile in quattro colori: volendo se n’è può comprare più di una, poiché sono intercambiabili. Insieme agli occhiali e alla loro custodia di ricarica, vengono forniti anche tre diverse misure di ponti nasali, ma nella nostra prova non è stato necessario sostituirli. Al centro della montatura è alloggiata la fotocamera da 12 MP, ottica ultra-grandangolare e un eccellente campo visivo a 122 gradi che consente di effettuare scatti e riprese in prima persona e ciò ne fa un valido strumento per l’uso sui social. Li abbiamo indossati per i nostri 5, 6 chilometri da runner della domenica e un po’ temevamo la curiosità degli altri, invece sono passati inosservati. La differenza esteriore rispetto ai più comuni occhiali sportivi a lente unica, infatti, è minima e la tecnologia si concentra nella parte interna all’altezza delle orecchie con un tasto per accensione, uno per scattare foto e filmare, un terzo per assegnare un comando rapido e con l’unica eccezione del mini-touchpad posto sull’astina destra con cui avviare e regolare il volume, accettare o rifiutare una chiamata. Sì, perché i Vanguard sono anche degli ottimi auricolari, inglobano due altoparlanti over-ear e un sistema di 5 microfoni, grazie ai quali si può ascoltare la musica dai canali di streaming o impartire comandi a Meta AI. L’impostazione degli occhiali smart, infatti, è affidata all’app dell’assistente Meta alla quale ci si collega tramite Bluetooth, ben fatta e di facile utilizzo.
        
        
            
        
    solo 66 grammi
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E’ stato divertente correre potendo dare comandi a Meta AI o individuare oggetti lungo il percorso, un po’ come molti si sono abituati a fare con Google Gemini, ma tutto ciò è possibile solo avendo con sé uno smartphone (e quindi la sua rete cellulare). Gli Oakley Meta Vanguard pesano 66 grammi, più del doppio dei “normali” Sphaera: non si può dire che diano fastidio, a noi però fanno un po’ sudare il naso. Indossarli con un casco, di contro, non pregiudica la gestione dei due tasti sull’astina e questo piacerà ai biker o a chi vuol riprendersi mentre scia. Della fotocamera si è detto, ma non abbastanza. E’ in grado di scattare con una risoluzione di 3024x4032 pixel e di girare video in 3K o in Full Hd. Il risultato sono immagini di buon livello e in formato verticale, il che conferma la vocazione social dei Vanguard, ma di certo le specifiche non sono paragonabili a quelle di una normale action cam con una memoria due, tre volte superiore e riprese anche a 360 gradi, tipo la GoPro Max.
        
        
            
        
    strava e garmin
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La domanda lecita, però, è questa: quanti “sportivi della domenica” hanno davvero necessità di un oggetto più pesante e più difficile da fissare al corpo, rispetto a un paio di occhiali da sole? Senza dimenticare slow motion e hyperlapse attivabili come opzione anche dal tasto rapido (ma nella nostra prova abbiamo preferito assegnarlo a Spotify). L’altra caratteristica distintiva è l’integrazione degli occhiali Oakley con Strava e soprattutto Garmin. Nel secondo caso sarà necessario uno smartwatch della casa per ricevere in tempo reale da Meta AI statistiche sulla propria performance (velocità, frequenza cardiaca, ecc.), visualizzabili anche sulle clip - da 30”, 1, 3 o 5 minuti - che la fotocamera registra in automatico in presenza di accelerazioni o forti dislivelli. Tutto in funzione della condivisione social. Gli occhiali hanno la certificazione IP67 e la batteria dura fino a 9 ore di uso moderato. Sono forniti con una custodia, a dire il vero piuttosto ingombrante, che funge anche da caricatore e può riportarli al 50% in 20 minuti. L’all-in-one dei Vanguard non è per tutte le tasche: costano 549 euro, molti di più di un buon paio di occhiali da ciclismo, ma in un futuro non lontanissimo i produttori di action cam, selfie-stick, cuffie da running, sportwatch vari, potrebbero soffrirne.


            







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