Ala di gran tecnica e fantasia, è stato sconfitto a 55 anni da una malattia incurabile. Negli ultimi anni era stato collaboratore degli ex compagni Breda e Cudini
28 ottobre - 15:28 - MILANO
Lutto nel mondo del calcio, che piange la scomparsa di Carlo Ricchetti all'età di 55 anni, sconfitto da un male incurabile. Ala destra tecnica e fantasiosa, soprannominato "il re del taglio", era rimasto legato soprattutto all'avventura con la maglia della Salernitana, in cui aveva militato dal 1993 al 1999. Qui, sotto la guida di Delio Rossi, Ricchetti era stato uno dei grandi protagonisti (con 4 reti in 27 partite) della storica promozione in Serie A dei granata dopo 50 anni, nella stagione 1997-98, non riuscendo però mai a militare nella massima serie. Nel corso della sua carriera, l'ex centrocampista aveva vestito pure le maglie di Cesena, Nardò, Monza, Nola, Juve Stabia, Monopoli e Foggia. Appese le scarpette al chiodo, aveva iniziato l'avventura da allenatore nella Berretti della Salernitana e, negli anni più recenti, aveva affiancato l'ex compagno Roberto Breda sulle panchine di Virtus Entella e Perugia.
morte ricchetti, il cordoglio della salernitana
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"La proprietà, la dirigenza, l’allenatore, i giocatori e tutto lo staff dell'U.S. Salernitana 1919 piangono la prematura scomparsa di Carlo Ricchetti e partecipano all'immenso dolore della moglie Antonella, dei figli, di tutta la famiglia e dei tanti compagni di squadra con il cavalluccio sul petto nelle 157 partite disputate tra il 1993 e il 1998 - è il messaggio di cordoglio postato sui social dal club granata -. Uomo mite, buono e riservato fuori dal campo e campionissimo sul terreno di gioco, Ricchetti ha segnato anche 25 gol con la casacca della Salernitana, conquistando una promozione in Serie B nel 1994 e in Serie A nel 1998, entrambe da protagonista assoluto. Per lui anche un’esperienza da allenatore nel settore giovanile nella stagione 2005/06. Ha proseguito la sua carriera da tecnico negli staff dei suoi ex compagni di squadra alla Salernitana, Roberto Breda e Mirko Cudini".
La Gazzetta dello Sport
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