Oggi si ritrova la seconda squadra rossonera, orfana di Camarda: la missione resta quella di consegnare i giovani migliori ai "grandi". Fra i convocati anche Adli, Vasquez e Lazetic
La garanzia più solida sulla continuità e sulle linee guida del progetto in fondo la offrono coloro che hanno scelto di continuare a portarlo avanti. Massimo Oddo e Mauro Tassotti saranno ancora le anime del Milan Futuro. Ci hanno (ri)messo le firme sui contratti, e quindi anche la faccia, nonostante il buco nero che ha risucchiato la seconda squadra del Diavolo fra i dilettanti al primo anno di vita. Un autografo per i prossimi due anni: significa che ci crede chi ha firmato e chi ha riproposto loro di proseguire insieme.
restano tutti
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Oggi inizia il Milan Futuro atto secondo. Molto diverso da come il club lo aveva immaginato, perché stiamo parlando di un Milan di scena fra i dilettanti, ma che non intende smarrire la sua essenza. Primo giorno di scuola a Milanello, nell’area del centro sportivo sorta appositamente l’anno scorso, a due passi dalla prima squadra. Un giorno e mezzo di test fisici e atletici, poi martedì pomeriggio il primo allenamento. Il club ha dato ancora fiducia a Oddo perché lo reputa la figura giusta per valorizzare i giovani. È per come ha lavorato nei suoi due mesi e mezzo, dopo essere subentrato all’esonerato Bonera, che la dirigenza gli ha chiesto di proseguire insieme. Non era scontato dopo una retrocessione così dolorosa, arrivata attraverso playout che prima hanno illuso e poi spazzato via le speranze. Oltre a Oddo e Tassotti è stato confermato (a parte un preparatore atletico) tutto lo staff, a partire dal vice Donatelli, l’altro collaboratore tecnico Brandi e il preparatore dei portieri Del Corno. Il dirigente di riferimento resta Jovan Kirovski, che riporterà a Tare e continuerà a lavorare in stretto contatto col responsabile del settore giovanile, Vergine. Ibra supervisionerà per conto di RedBird.
progetto
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Che Milan sarà? Anche qui, come in prima squadra, c’è un grande cantiere al lavoro. Il percorso si presenta inevitabilmente più complesso perché la Serie D è - ça va sans dire - un livello più basso rispetto all’ultimo gradino del professionismo. Tradotto: alcuni hanno già salutato – Camarda innanzitutto, poi Alesi, Ianesi, Bozzolan (con recompra rossonera), Camporese – e altri potrebbero farlo. Legittimamente, perché la categoria è meno appetibile, anche se la dirigenza punta molto sul fatto che la retrocessione non ha ridimensionato né sminuito il progetto, costato peraltro – tutto compreso - oltre 15 milioni. L’intenzione è quella di avere una rosa di 24-25 elementi, ora come ora ci sono 4-5 Primavera aggregati, ma la lista dei convocati è fluida, anche se compaiono nomi già noti come Minotti, Coubis, Sandri, Quirini, Magrassi, Malaspina (esempio ottimale di valorizzazione interna, dal momento che ha fatto tutto il settore giovanile) e Traore. Ma, soprattutto, in lista ci sono anche nomi particolari come quelli di Adli, Devis Vasquez e Lazetic. È evidente che nessuno di loro giocherà in D, ma intanto la destinazione d’uso provvisoria dei tre è la seconda squadra. Milan Futuro manterrà come campo casalingo il Chinetti di Solbiate Arno (Va) e affronterà un campionato dove non sarà necessario arrivare primi per tornare in C: a prescindere dal piazzamento finale, la prossima estate è ragionevole pensare che il Milan sarà nuovamente in cima alla lista utile per i ripescaggi (tecnicamente si tratta di una nuova iscrizione). Allo stesso tempo, da regolamento, i rossoneri non potranno comunque essere retrocessi in Eccellenza. Ma questa eventualità, pur con tutto il fatalismo del caso, la dirigenza probabilmente non l’ha contemplata. C’è un limite a tutto.