Il senior advisor della Roma, passate le vacanze, sarà presto a Trigoria da Gasperini per preparare la nuova stagione. Ranieri torna anche sul rifiuto alla Nazionale: "Non potevo fare due lavori"
Ancora qualche giorno di vacanza nella "sua" Riace poi Claudio Ranieri tornerà a Trigoria per aiutare Gasperini e magari accelerare qualche trattativa di mercato. L’ex tecnico giallorosso, oggi senior advisor del club, però è tornato anche sul discorso del gran rifiuto alla Nazionale che lo avrebbe voluto in panchina per il dopo Spalletti e per provare a centrare la qualificazione al Mondiale.
il motivo del no
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“Credo che dire no alla Nazionale sia costato a tutti - ha spiegato Ranieri al Tg3 - però non potevo fare due lavori. Avendo un contratto con la Roma, mio malgrado, non ho potuto accettare quello che voleva la Federazione. La Nazionale ha bisogno di una persona libera di poter scegliere, di poter convocare chi vuole. Con me ci sarebbero stati troppi problemi ad ogni convocazione, ad esempio se un giocatore avesse giocato 90 minuti e poi avesse affrontato la Roma. Insomma, era troppo. Lì ci deve essere un uomo libero”. E qui arriva l’elogio di Gattuso: “Ha sempre cercato di fare bene le cose. È uno che la Nazionale l'ha conosciuta, l'ha lottata, l'ha sofferta. Per cui gli auguro ogni bene”.
gasperini
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Ancora più bene augura a Gasperini, il tecnico scelto e consigliato per rilanciare la Roma: “Una scelta mia? Beh sono il consigliere dei Friedkin e speriamo di far bene il mio lavoro. Gasperini ha un compito importante. Piano piano le cose si metteranno bene”. Infine tornando sul suo ultimo anno da allenatore: “Non mi aspettavo i risultati che abbiamo ottenuto. Sono arrivato in un momento particolare. Però, grazie appunto all'aiuto e all'apporto di tutti quanti, siamo riusciti a rimettere le cose a posto. È stato un fatto importante per la società, per i tifosi, soprattutto, e anche per i giocatori. Ora voglio aiutare la Roma in questa veste”.
razzismo
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A margine di un incontro con il sindaco Mimmo Lucano, noto per il suo supporto ai migranti, Sir Claudio si era soffermato anche sul tema del razzismo: "Ogni squadra ha giocatori di diverse nazionalità e tra noi non c'è mai stata alcuna remora. Non c'è niente di ciò che si respira fuori. Lo sport, e soprattutto il calcio, può rappresentare un antidoto contro il razzismo. Il calcio è dentro un mondo che è cambiato e purtroppo è diventato violento. Servono anche le pene, ma le pene sui cervelli non agiscono. Ci vogliono cultura e rispetto della persona umana. Abbiamo tanto da dare, abbiamo l'amore perché noi italiani sappiamo che siamo emigrati tanti anni fa in America, in Belgio nelle miniere, e i nostri nonni ne hanno sofferto”.