Dall'addio al PSG alla pressione col Real Madrid: l'attaccante francese ha espresso tutti i suoi pensieri sui suoi primi anni di carriera

Kylian Mbappéha rilasciato una lunga intervista a L’Équipe in cui ripercorre i suoi primi dieci anni da professionista e racconta i suoi primi mesi al Real Madrid. Il fuoriclasse francese si apre su ambizioni, pressioni, relazioni familiari e sul lato oscuro del calcio moderno: “Non ho il diritto di fallire. Senza amore per questo sport, lo avrei già lasciato”.
Mbappé, le pressioni, il Real Madrid e la solitudine del campione
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Nel corso di un’intervista a L’Équipe, Kylian Mbappé ha parlato delle responsabilità che derivano dalla sua carriera e del peso delle aspettative ora che veste la maglia del Real Madrid. “Non ho il diritto di fallire”, ha dichiarato, sottolineando quanto sia esigente con sé stesso e quanto accetti la pressione come parte del suo percorso. Il fuoriclasse francese ha toccato anche temi delicati come l’influenza del denaro sulle relazioni personali e il cambiamento di prospettiva man mano che si cresce.
Ha ammesso di non sentirsi mai “un re” nonostante il successo e il patrimonio accumulato, spiegando come la sua famiglia abbia sempre mantenuto i piedi per terra. Riflessioni anche sulla sua scelta di non costruirsi una vita familiare in giovane età: “Ho scelto il calcio, forse ho sbagliato… o forse no”. Mbappé ha aggiunto di vedere la vita come un dono, ma è molto più disilluso nei confronti del sistema calcio: “Se non avessi la passione, mi avrebbe già disgustato”.
L’addio al PSG, le polemiche e la nuova sfida con la Francia
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Nella parte finale dell’intervista, Mbappé è tornato sulla sua rottura con il PSG e sul contenzioso legale legato al mancato pagamento di parte del suo stipendio. Ha difeso le sue ragioni, definendo la sua richiesta come un semplice diritto da lavoratore: “Volevo solo essere pagato per ciò che avevo fatto. Non era contro il club”. Nonostante tutto, ha detto di non portare rancore verso il club e di essere felice per la vittoria della Champions League da parte della squadra, in cui ha lasciato amici veri.
Ha poi ricordato momenti difficili, come la semifinale persa contro il Manchester City nel 2021, vissuta dalla panchina: “Lì mi sono sentito inutile, come un fan qualsiasi davanti alla TV”. Sulla Nazionale francese ha espresso grande fiducia, definendola “la più talentuosa di sempre”, ma non ancora la più forte. Infine, ha parlato del suo coinvolgimento indiretto nel caso avvenuto a Stoccolma, criticando il sensazionalismo mediatico e ribadendo la sua totale estraneità: “Mi ha ferito, ma ho scelto il silenzio e ho continuato ad allenarmi”.