Lo spagnolo non sembra propenso alla riconciliazione: “Voglio avere a mio fianco solo le persone che hanno qualcosa da darmi”. Poi ammette: “89 vittorie in top class come Vale? Più fattibili i sette titoli”
Federico Mariani
16 luglio - 20:14 - MILANO
L’inimicizia tra Valentino Rossi e Marc Marquez, ormai decennale, sembra destinata a proseguire ancora. La conferma arriva indirettamente dalle parole del pilota Ducati, attuale leader iridato in MotoGP, durante un’intervista a Dazn Spagna. Lo spagnolo non esclude a priori la riappacificazione, ma, al tempo stesso, resta fermo sulla sua posizione. Niente mano tesa al rivale, anche perché, secondo Marquez, sarebbe proprio Rossi a non manifestare l’intenzione di fare un passo avanti, migliorando così la relazione tra i due.
NIENTE PACE
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Reduce dal trionfale weekend del Sachsenring, Marc analizza il rapporto con gli avversari incontrati durante la carriera in MotoGP: “Dani Pedrosa mi ha insegnato tanto. È lui quello da cui ho imparato di più. Senza due handicap, ovvero altezza e forza, avrebbe vinto più di un titolo in MotoGP. Ho cercato di guidare come lui, ma con più aggressività. E poi, a modo mio, ho imparato a essere martellante come Lorenzo e a gestire la gara come Rossi”. Quando gli viene chiesto se è davvero possibile una pace con Valentino in futuro, l’otto volte iridato è schietto: “Quando qualcosa non dipende solo da te, non puoi dire: 'Sono interessato'. Lo ribadisco: voglio avere a mio fianco solo le persone che hanno qualcosa da darmi”. Un riferimento all’episodio di Misano 2018, quando Rossi rifiutò di stringerli la mano in conferenza stampa, ma anche alle parole molto dure usate da Valentino durante il podcast Mig Babol, quando disse che “nessuno è mai stato così sporco nel Motorsport quanto Marquez”.
NUMERI
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Se i rapporti restano freddi e distaccati, l’avvicinamento tra Rossi e Marquez potrebbe avvenire sotto l’aspetto statistico. Marc sta macinando vittorie a ripetizione ed è distante 20 lunghezze dal numero di successi in top class di Rossi, 89 a 69. Tuttavia ammette: “Mi sembra difficile raggiungerlo. Mi mancano tante vittorie. E poi non ho mai fissato una quota di trionfi da raggiungere in carriera. Non conoscevo il numero di successi di Agostini e Rossi per esempio”. Marquez, però, sceglie un obiettivo decisamente realistico: “Vincere sette titoli in MotoGP mi sembra più facile che raggiungere 89 successi. O meglio: è più fattibile, perché niente è facile. Ci proverò”. Il settimo Mondiale nella massima categoria, il nono in totale, gli consentirebbe di eguagliare proprio Valentino. Un sogno che, gara dopo gara, in questo 2025, sembra prendere forma agli occhi di Marc.