La favola di Piraino alle Finals, sparring partner di Sinner: "Un numero uno in campo e fuori"

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Ventidue anni appena compiuti, palermitano, numero 351 al mondo, Gabriele è stato chiamato per l'allenamento di Jannik in preparazione alla sfida di Shelton, mancino come lui

Luigi Ansaloni

14 novembre - 09:44 - MILANO

Festeggiare ventidue anni e un allenamento speciale con Jannik Sinner. Un regalo di compleanno stupendo, quello che ha ricevuto Gabriele Piraino, giovane palermitano che ha avuto l'onore di fare da sparring partner del numero due nel mondo alla Inalpi Arena di Torino, in occasione delle Finals. Gabriele ha festeggiato gli anni martedì e poi mercoledì è sceso in campo contro Jannik, un suo idolo. Piraino, numero 351 del mondo, è stato chiamato alle Finals direttamente dall'Atp, visto che serviva un tennista mancino, e visto l'impegno di Sinner di venerdì proprio contro Shelton, Vagnozzi e Cahill hanno pensato proprio a Gabriele per riscaldare l'altoatesino, già qualificato in semifinale. Un'ora e mezza ad alta intensità, dalle 12.30 alle 14, che ha lasciato il siciliano stanchissimo ma soddisfatto.

GIOIA INFINITA

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"È stato un sogno, un'emozione indescrivibile - ha detto il ventiduenne, in forza al Ct Palermo -. Non mi era mai capitato di allenarmi di fronte a tutta questa gente. Ero nervoso ma loro, a partire da Jannik, sono stati gentilissimi e hanno fatto di tutto per mettermi a mio agio. Conoscevo Vagnozzi e questo mi ha aiutato a rompere il ghiaccio. Jannik è stato disponibilissimo, lui ha come un'aura attorno a se, si vede e si sente che è proprio un'altra categoria. Mi ha salutato con grande affetto, mi ha fatto delle domande anche sul mio gioco, sulle mie ambizioni, mi ha chiesto come mi sento e come mi sto trovando qui a Torino. Mi ha fatto capire che è un numero uno in tutto, in campo e fuori". Piraino in precedenza si era allenato anche con Berrettini e nei giorni scorsi anche con Sonego e Auger-Aliassime: tutti hanno apprezzato le sue qualità, il suo gioco e la sua precisione.

SFORZO INTENSO

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"Allenarsi con questi campioni è stata dura. Di Sinner mi ha impressionato quanto sia difficile rispondere al suo servizio e poi la sua pesantezza di palla - dice Piraino -. Ha un anticipo incredibile, senti che genera potenza da tutte le parti del campo, è impressionante. Quando colpisci bene pensi di metterlo in difficoltà, ma in realtà non lo metti mai in difficoltà, anzi ribalta lo scambio a suo favore". Per Gabriele, uno di quelli che la federazione tiene d'occhio e in gran conto, non è la prima volta alle Finals: "Mi avevano chiamato nel 2022, ora sono più pronto e maturo. E' andata benissimo, ho fatto tanta esperienza, essendo mancino ho seguito Shelton in tutte le sue sessioni. Sostituisco lui durante gli allenamenti e il giorno prima delle partite, nei riscaldamenti. Ora che è stato eliminato non so se rimarrò, magari per far riscaldare i doppisti, come ho fatto la settimana scorsa". Per Gabriele la prossima settimana ci sarà la partecipazione a un Challenger 75 e poi gli spareggi per la serie A1 col suo circolo di Palermo. I suoi obiettivi? "Entrare nei primi 100 e rimanerci, per iniziare".

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