Juve, Spalletti in pole per il dopo Tudor: oggi Comolli incontra l'ex ct azzurro

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Il tecnico ha voglia di rivincite e pare intenzionato ad accettare la sfida di rilanciare i bianconeri. L'offerta prevede un contratto fino a giugno e il rinnovo in caso di qualificazione in Champions

Guglielmo Buccheri

Giornalista

28 ottobre 2025 (modifica alle 00:23) - TORINO

Ora che Igor Tudor non è più l’allenatore della Juventus non resta che aspettare la fine della partita sul nome del suo successore. Sfida, stranamente, aperta – curioso che un club come quello bianconero non abbia annunciato il successore nei minuti in cui annunciava l’esonero – e sfida destinata a chiudersi in poche ore. Domani sera allo Stadium contro l’Udinese, il timoniere juventino sarà Massimo Brambilla dalla Next Gen di casa. Da giovedì, alla Continassa, la guida tecnica del club sarà in mani nuove: Luciano Spalletti è in fuga nel gradimento della società. Il condottiero di Certaldo ha un grande, grandissimo desiderio di riprendersi la scena alla sua maniera: cancellare il pomeriggio del 29 giugno di un anno fa – lo zero assoluto della sua Italia a Berlino con la Svizzera dentro agli ottavi di un Europeo fallimentare – e riaggiornare un cammino, comunque, ricco di belle notizie ed imprese.

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Spalletti ha già parlato con la Juve e, questa mattina, parlerà di persona con il prossimo amministratore delegato bianconero Damien Comolli: se tra i due non accadrà l’irreparabile a livello empatico, l’accordo potrà portare alla fumata bianca. L’ex ct azzurro ha rifiutato offerte dalla Turchia e dall’Arabia – non è il momento, per lui, di prendere la via oltre confine – ma l’interesse della Juve gli ha trasmesso l’adrenalina di una volta: per questo, il tecnico toscano non farà barricate davanti all’eventuale contratto fino al termine della stagione con rinnovo automatico di uno o due anni in caso di arrivo tra le prime quattro. Spalletti, da osservatore esterno, si è convinto della bontà della rosa bianconera perché ha capito come il potenziale della squadra possa essere più alto: in carriera, Luciano ha attraversato moduli e difficoltà di ogni genere, variabile che gli fanno apprezzare la duttilità di diversi tra gli interpreti alla Continassa. Rimettersi in gioco e farlo con la missione di dare senso compiuto ad una rivoluzione tra le più suggestive in circolazione è, per Spalletti, la sfida che cerca perché restare ai margini non fa altro che gettare sale sulle ferite azzurre. "Il veleno me lo inietto da solo...ho deluso gli italiani, ma, adesso, sono cambiato", ripete un uomo che alla guida della Nazionale avrebbe voluto conquistare il mondo.

Juventus’ head coach Igor Tudor during the Serie A EniLive soccer match between Lazio and Juventus at the Rome's Olympic stadium, Italy - Sunday October 26, 2025 - Sport  Soccer ( Photo by Alfredo Falcone/LaPresse )

gli altri

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Igor Tudor se ne va una mattina di fine ottobre per colpe sue e per responsabilità altrui: non dargli l’assist di una presenza o di una voce nel momento più delicato lo ha lasciato solo ed esposto ai quattro venti. La Juve, da ieri, aggiunge il peso economico di un nuovo tecnico e di un nuovo staff a bilancio così come aveva fatto, lo scorso marzo, quando fu messo alla porta Thiago Motta con i suoi uomini. E, la Juve, aggiungerà, forse già oggi, il peso economico di un nuovo contratto per la panchina dell’immediato futuro: l’aumento di capitale alle porte servirà anche per questo. Luciano Spalletti scatta in pole position, alle sue spalle la grigia di partenza è ridotta ad una sola fila: Raffaele Palladino e, più staccato, Roberto Mancini provano a scaldare il motore. L’ex allenatore di Monza e Fiorentina è nella lista del direttore sportivo alla Continassa, François Modesto: Palladino rappresenterebbe una scommessa low cost, ma proprio per questo qualcosa di molto rischioso nel momento in cui sbagliare ancora una volta scelta sarebbe imperdonabile. Modesto e Palladino hanno vissuto insieme l’esperienza in Brianza e al dirigente bianconero non dispiacerebbe ricominciare una parentesi fianco a fianco. Oltre Spalletti c’è Palladino, oltre Palladino ecco Mancini: il ct del trionfo di Wembley agli Europei del 2021 sposerebbe il progetto Juve senza esitazione, ma il club non è andato più in là di qualche sondaggio nelle scorse ore.

Juventus next Gen ciach Massimo Brambilla during the italian soccer match Juventus FC vs Juventus Next Gen at the Allianza Stadium in Turin, Italy,, 13 august 2025 ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

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La partita sul dopo Tudor è cominciata e finirà presto, molto presto: l’accelerazione sulla strada dell’esonero di Igor è dovuta ad un calendario che non concede tregua e che prevede, martedì prossimo, il quarto appuntamento nella prima fase di Champions League contro lo Sporting Lisbona allo Stadium, gara da non fallire per non compromettere il cammino in Europa dopo i due punti su tre uscite conquistati finora. Tudor esce di scena al risveglio della notte romana: una sconfitta, quella con la Lazio, figlia dell’ennesima distrazione tattica e individuale. "Io non faccio mai passi indietro, li faccio in avanti", le ultime parole del croato. Il passo indietro è fragoroso, la crisi della Juve evidente: Spalletti è pronto a caricarsi sulle spalle una realtà tutta da scoprire. Luciano da Certaldo è in pole nelle riflessioni di Comolli e dintorni: il via libera a parlarsi è arrivato direttamente dall’alto, d John Elkann. Oggi è attesa la fumata bianca, al massimo domani: l’ex ct del deludente, ultimo, Europeo è spinto dal desiderio di rivalsa verso un mondo che lo ha messo in crisi.

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