Assolto dopo 14 mesi di carcere per le accuse di violenza sessuale, l’ex difensore si è avvicinato alla fede evangelica e oggi predica nella chiesa Elim di Girona
28 ottobre - 10:20 - MILANO
L’erba del campo, la gloria, i trofei, il processo per violenza sessuale, il carcere, l’assoluzione e ora, per Dani Alves, la fede e una nuova vita da predicatore. Lo scorso marzo l’ex difensore è stato assolto in appello dalle accuse di violenza sessuale nei confronti di una giovane in una discoteca di Barcellona, risalenti al dicembre 2022, dopo aver trascorso 14 mesi in carcere ed essere stato rilasciato su cauzione di un milione di euro. In primo grado Alves era stato condannato a quattro anni e mezzo, ma la sentenza di appello ha stabilito che non vi fossero “prove sufficienti” per escludere la presunzione di innocenza del calciatore. Il brasiliano ha trovato il suo rifugio nella fede evangelica. Il video di una sua predica, originariamente pubblicato dal quotidiano spagnolo El Confidencial, è diventato virale, così come altri filmati che lo mostrano mentre parla ai fedeli nella chiesa di Girona, la Iglesia Elim. “Bisogna avere fede, io ne sono la prova. Perché ciò che Dio promette, Dio mantiene. Ho stretto un patto con Dio: nel momento peggiore della mia vita mi ha raccolto, mi ha portato in Chiesa per il viaggio, e oggi sono in cammino grazie a lui”, racconta Alves davanti ai presenti, portando la sua testimonianza. La sua biografia su Instagram recita “Discepolo di Gesù Cristo” e sul suo profilo condivide spesso versetti della Bibbia e messaggi di fede.
La Gazzetta dello Sport
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