Juve, oggi Spalletti a Torino: c'è l'accordo fino a giugno. Ma se centra la Champions c'è il rinnovo

13 ore fa 2

La firma sul contratto è attesa nella prossime ore, al massimo per domani. Chiellini decisivo nella scelta del club bianconero

Guglielmo Buccheri

Giornalista

29 ottobre 2025 (modifica alle 00:43) - MILANO

Una firma e Luciano Spalletti prenderà il comando della nave Juventus. Firma attesa nelle prossime ore, al massimo domani. E firma su un contratto che, per l’ex ct azzurro, dovrà avere il senso profondo di una rivincita, con se stesso, con il suo mondo. La società bianconera trova, così, la quadra di un cerchio un po’ traballante, un po’ confuso: Spalletti non si è messo di traverso sul tema della durata dell’accordo perché non c’era motivo di farlo quando hai in testa la voglia di rimetterti in gioco grazie a ciò che conquisterai sul campo e non grazie a ciò che ti potrebbe spettare per vie formali. Il dopo Tudor si traduce nella grande svolta e non nella scommessa che avrebbe avuto il volto di Palladino: Luciano da Certaldo si legherà alla Continassa per questa stagione e per la prossima nel caso in cui Locatelli e soci terminassero la loro fatica dentro le prime quattro, ma non è escluso che il rinnovo automatico con il pass Champions in mano si spinga fino al giugno del 2028. Si cambia, dunque. E si cambia consegnando l’immediato futuro ad un allenatore “ferito”. "Ho l’ambizione di rimettere a posto ciò che mi è accaduto...", così Spalletti. Ciò che gli è accaduto è una Nazionale spenta, sgonfia, ricca di input a tal punto da mandare in tilt i pensieri: è quello che ci ha fatto vedere l’ex commissario tecnico azzurro agli Europei del 2024 e nella triste trasferta in Norvegia che ora ci costringerà ancora una volta a giocare i playoff mondiali. 

Palladino a colloquio

—  

 La Juventus e Spalletti dovranno essere il racconto di una storia diversa: armonia tra vertici e tecnico, empatia tra tecnico e spogliatoio. Il metodo Comolli, il modo di lavorare del prossimo ad bianconero, ha fatto sì che ieri i colloqui per il post Igor coinvolgessero anche lo stesso candidato alternativo, ma distante, Raffaele Palladino: Spalletti di prima mattina, l’ex timoniere di Monza e Fiorentina nel pomeriggio, perché a tifare per lui c’era il direttore tecnico François Modesto. La partita è stata solo di cortesia, Spalletti e la sua voglia di sposare la nuova causa sotto la Mole hanno cominciato a giocare in vantaggio e in netto vantaggio hanno terminato l’ora dei faccia a faccia. Il ct dell’Italia perduta è convinto di ritrovare il passo dei momenti migliori: Yildiz sarà la sua stella polare, il resto della compagnia un gruppo di ragazzi lasciati liberi di crescere ed esprimersi. "Chi prenderà il posto di Tudor potrà ritenersi fortunato perché Igor ha lasciato una squadra ben allenata...", la riflessione del tecnico toscano dentro una giornata lunga e per niente banale. Spalletti ha detto sì alla causa bianconera in un attimo, anzi meno: risorgere alla guida di un club dalla dimensione globale è occasione troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. Oggi, Luciano da Certaldo sarà a Torino, poi l’annuncio: non c’è fretta, la scelta è fatta. La sua prima, vera sfida cadrà nella quarta giornata di Champions, fase iniziale: martedì prossimo, allo Stadium, arriverà lo Sporting Lisbona, guai a non vincere. Nessuna richiesta dirimente sulla durata del contratto, un breve giro di orizzonte su quello che potranno essere le mosse sul mercato di gennaio, un rinvio sulla definizione degli aspetti economici alla giornata di oggi anche se dovrebbe guadagnare circa 3 milioni di euro fino a giugno: il primo contatto di Spalletti con il pianeta Juventus è filato via così. Comolli e Modesto hanno aspettato il ritorno a Torino di Giorgio Chiellini prima di tirare le fila di ciò che avevano ascoltato: il ministro degli Esteri bianconero, a Riad per rappresentare il club, non ha mai giocato in difesa sul nome di un allenatore che stima e conosce da sempre. L’ex, tra l’altro, di Roma, Inter, Napoli, per Chiellini, può essere il profilo più logico per ridare slancio alla stagione di una squadra che non vince da otto partite e che non segna da quattro, ma non solo: Spalletti, per Chiello, può aprire un ciclo come nel recente passato. La firma è attesa nelle prossime ore, poi occhi sulla trasferta di Cremona in agenda sabato sera: il cartellone dice che quella sarà la gara del debutto di un tecnico alla ricerca della felicità persa con la divisa azzurra. L’ultima di Spalletti in panchina è stata una serata surreale: in panchina con la Nazionale da esonerato nel successo di Reggio Emilia contro la Moldova. Racconti di un giugno fa, racconti alla rovescia: nemmeno cinque mesi ed ecco la grande, grandissima chance. Da non perdere e, infatti, non l’ha persa: Palladino e Mancini sono stati staccati nella corsa al dopo Tudor. In gioco c’è una cammino personale da rimettere al centro del villaggio. 

Leggi l’intero articolo