Agli azzurri potrebbero non bastare 4 vittorie su 4, solo un successo di Israele sulla Norvegia cambierebbe lo scenario
Dal nostro inviato Fabio Licari
10 settembre - 13:57 - DEBRECEN (UNGHERIA)
Noi Kean e Retegui, loro Haaland. Noi dieci gol in due partite, loro undici in una soltanto (e fanno un “rumore” pazzesco). Non potevamo farci illusioni su Norvegia-Moldova, i dominatori del gruppo contro la piccola che ha infastidito soltanto l’Italia al crepuscolo del ciclo Spalletti. Però non si immaginava un tale massacro: 11-1. La differenza gol non si complica, diventa abissale: impossibile recuperare il distacco accumulato ieri sera (+21 contro +5). Ma la verità è che sarebbe cambiato poco anche con un 5-0 scandinavo.
addio differenza gol
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Dopo Oslo si era capito che il nostro futuro non dipendeva da noi, ma dalla Norvegia. Ora anche peggio: pur vincendo le quattro partite restanti, compreso lo scontro diretto a Milano del 16 novembre, saremmo comunque condannati dalla differenza gol. Restano due strade per il Mondiale nordamericano. La prima, oggi la più improbabile, è che la Norvegia perda terreno nella prossima partita dell’11 ottobre, contro Israele che non è la Moldova: però si gioca a Oslo e i limiti della difesa di Shimon potrebbero essere puniti da un Haaland spietato. La seconda: i playoff.
incubi dal passato
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Playoff è una parola che fa tremare gli azzurri. L’ultimo Mondiale risale al 2014 in Brasile, fuori al primo turno come quattro anni prima in Sudafrica. Dalla notte di Berlino, il Mondiale è diventato un incubo per chi ne ha vinti quattro: due tornei finiti subito e gli altri due neanche cominciati. Russia 2018 perso allo spareggio con la Svezia, 0-1 a Solna e 0-0 a Milano. Qatar 2022, ancora più tristemente, sfuggito nel playoff con la Nord Macedonia a Palermo, 0-1: umiliazione ancora più feroce, senza dimenticare che, vincendo, avremmo affrontato in finale il Portogallo di CR7 fuori casa. Ecco il problema: i playoff rischiano di essere popolati da squadre per niente arrendevoli.
rischio slovacchia
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Sembra fantascienza, mancano quattro giornate alla fine, però la Germania s’è complicata la vita perdendo in casa della Slovacchia. Lobotka e compagni non sono prepotenti come la Norvegia, ma Nagelsmann rischia di dover ricorrere agli spareggi che riguarderanno le 12 seconde dei gruppi e le 4 vincenti di Nations non ancora qualificate. Tra le probabili seconde, se i tedeschi la scampano, ci sarà allora la Slovacchia: non bene lo stesso.
quattro mini tornei
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La strada verso il Mondiale dei “rimandati” prevede una semifinale e una finale. Prima di una big ci sarà una presunta “piccola” (com’era piccola la Macedonia tre anni fa...). Due partite da 90’ (o 120’) più rigori, solo andata, dentro o fuori: la prima in casa di chi possiede il miglior ranking Fifa, la seconda sede decisa per sorteggio. Le 16 ai playoff saranno divise in quattro fasce e in quattro mini-tabelloni tennistici. La prima fascia comprende le quattro con il miglior ranking Fifa di novembre; la seconda quelle dal quinto all’ottavo posto; la terza quelle dal nono al dodicesimo. La quarta include le quattro migliori dalla Nations ancora escluse. Prima contro quarta fascia, seconda contro terza, le due vincenti allo spareggio finale.
teste di serie
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L’Italia è quasi sicura di essere testa di serie al sorteggio: oggi, grazie ai dolori della Germania, dovrebbe essere rientrata in Top Ten, preceduta da due sudamericane (Brasile, Argentina), ininfluenti, e da sette europee indirizzate alla qualificazione diretta (Spagna, Francia, Inghilterra, Portogallo, Olanda, Belgio, Croazia).
rivali in semifinale
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Nell’ultima fascia, per come stanno andando le cose nei gruppi, potrebbero esserci Svezia, Nord Irlanda, Moldova e San Marino, tutte vincenti dei loro gironi di Nations. Le ultime due non possiamo proprio temerle. Il problema sarebbe comunque in finale: impossibile oggi prevedere l’eventuale rivale, ma non sarà una passeggiata di salute. Ieri hanno faticato anche Francia e Portogallo: la classe media sta crescendo.

rivali in finale
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Non possiamo incontrare la Germania che sarebbe in prima fascia come noi. In ballo per il secondo posto sono quindi: Slovacchia; Scozia o Grecia; Islanda; Georgia o Turchia; Ungheria o Armenia; Polonia; Bosnia o Austria; Nord Macedonia o Galles; Serbia; Repubblica Ceca. Tutte indicazioni probabili, non lontanissime dallo scenario di metà novembre. E se dovessimo sceglierne una oggi? Forse Armenia, Galles, Nord Macedonia, oops, meglio di no... Da una cosa non riusciamo ancora a sfuggire: dal retropensiero dell’ennesima apocalisse sportiva.