Pio provato con Lautaro: testa a testa con Bonny. Il tecnico non esagera coi cambi rispetto a Napoli
Il primo mercoledì sera senza l’inno della Champions in sottofondo vale tanto, pure di più: se in Europa l’Inter non conosce pause, in Italia occorre correggere il tiro. E allora è molto probabile che Cristian Chivu si muova di conseguenza: l’alternanza campionato-coppa ha consentito spesso rotazioni massicce — anche grazie a un calendario che riserva ai nerazzurri le sfide più delicate nelle giornate finali della prima fase di Champions — ma il primo infrasettimanale di Serie A impone scelte delicate. Cambiare troppo potrebbe essere rischioso, contro la Fiorentina servono certezze e punti: proprio per questo Chivu è orientato a confermare grosso modo il blocco dei titolarissimi. Giusto qualche ritocco in programma, non più di due o tre. C’è un talento rampante che scalpita per prendersi il presente e un pezzo di futuro, Sucic, e ci sono due ragazzi affamati di gol che si affacciano alla sfida contro i viola a braccetto: tra Esposito e Bonny è tutto aperto, apertissimo, Chivu si è tenuto mezza giornata di riflessione per sciogliere le riserve sul partner da affiancare a Lautaro, ma Pio nelle ultime ore sembra aver guadagnato metri sul compagno. E l’alternanza del gol potrebbe proseguire: Bonny titolare a Roma, Pio in Belgio, ancora Bonny a Napoli. E stasera...
pio in pole
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Come sempre, il ballottaggio lì davanti è sul filo. Un po’ per le abitudini di Chivu, che preferisce tenere tutti sul pezzo fino a poche ore dal fischio di inizio, un po’ perché l’allenatore interista finora ha incassato risposte soddisfacenti da entrambi i suoi attaccanti di scorta: Bonny ha sfruttato la chance con la Cremonese, sfornando un gol e tre assist al debutto stagionale da titolare, e si è ripetuto all’Olimpico, decidendo la sfida con la Roma; Pio a Bruxelles ha brindato alla prima rete in Champions e completato il puzzle delle prime volte (Mondiale per club, Serie A e Nazionale), sfruttando peraltro un assist da applausi del gemello francese. Le distanze tra i due, ammesso che tali siano state mai davvero, si sono assottigliate fino quasi a ridursi allo zero. L’indicazione più significativa, allora, arriva dalla rifinitura di ieri, perché a duettare con Lautaro, nelle prove di Appiano, c’era Esposito. Per il 20enne cresciuto in nerazzurro si tratterebbe della quarta partita da titolare in stagione, la seconda in campionato: dopo il debutto del 21 settembre scorso contro il Sassuolo sempre a San Siro, Pio in A ha messo in fila solo spezzoni da mezz’ora, uno dei quali ha fruttato il gol di Cagliari.
Vice Micki
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Contro il Sassuolo, nella partita in cui l’Inter aveva riacceso i motori dopo i giri a vuoto con Udinese e Juventus, dall’inizio era partito anche Sucic, gioiellino croato che aveva fatto innamorare San Siro al primo appuntamento ma che poi scivolato è quasi sempre in panchina. L’infortunio di Mkhitaryan può spalancare a Petar le porte della grande occasione, a patto che il numero 8 nerazzurro colga l’attimo come all’esordio assoluto in campionato contro il Torino. Anche perché la concorrenza è piuttosto accesa, da Zielinski a Frattesi. Ci sarebbe pure Diouf, per il momento ancora oggetto misterioso in nerazzurro: i tifosi della Fiorentina, che lo videro segnare un gran gol in Conference ai tempi del Basilea, hanno imparato a conoscerlo prima dei colleghi interisti.









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