A Como le azzurre, in formazione rimaneggiata, non vanno oltre il pari, ma Soncin si dichiara soddisfatto: "Avremmo potuto fare meglio, ma prendiamo il buono di questa partita". Martedì a Parma ci sarà la sfida al Brasile, poi a novembre doppia sfida contro gli Stati Uniti in trasferta
Pietro Scognamiglio
24 ottobre - 20:48 - MILANO
Dopo i fasti dell’estate e l’approdo tra le prime quattro d’Europa, il viaggio delle Azzurre riparte da Como e dall’1-1 col Giappone: nel cuore del secondo tempo, l’ex milanista Hasegawa replica al provvisorio vantaggio di Giada Greggi, che aveva esultato (52’) dopo un destro apparecchiato dal doppio tacco in area di Severini e Girelli, lasciate libere di creare in una serata dal tono agonistico non trascendentale. Arriva così un risultato comunque di valore nella prima delle amichevoli (martedì a Parma ci sarà il Brasile, poi a novembre due volte gli Stati Uniti in trasferta) organizzate per aprire la strada alla prossima missione: conquistare un posto al Mondiale del 2027.
novita'
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Dovendo fare i conti con le tante assenze (Di Guglielmo, Giugliano e Caruso su tutte), Soncin sperimenta e lascia in panchina Salvai, la rientrante Dragoni e le “americane” Cantore e Boattin. Davanti a Giuliani – 103 presenze, premiata per le 100 raggiunte all’Europeo – prima da titolare per D’Auria, centrale protagonista nella Lazio; la juventina Schatzer si muove da play, mentre è un esordio assoluto quello di Alice Corelli in coppia con Girelli. Proprio la debuttante attaccante romanista rompe subito il ghiaccio costringendo Yamashita a spingere in angolo (3’), ma l’occasione precoce non indirizza la partita a favore delle Azzurre. Che impegnano il portiere ancora con Girelli, ma poi finiscono impigliate nella trama di passaggi e spostamenti veloci delle giapponesi, abili a prendere il controllo del palleggio viaggiando ad alto ritmo (tra le 11 titolari, 7 giocano in Inghilterra – tra cui l’ex romanista Kumagai – e tre negli Stati Uniti, una sola in patria). Ovviamente – altrimenti sarebbero ingiocabili – le ragazze del ct danese Nielsen convivono con il problema della mancanza di cattiveria sottoporta, lì dove graziano Giuliani prima dell’intervallo con Fujino e poi con lo scavetto di Seike.
botta e risposta
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Soncin scende negli spogliatoi un po’ contrariato ed evidentemente si fa sentire, perché l’Italia rientra in campo più reattiva e rompe l’equilibrio dopo 7’ con la già descritta azione di qualità finalizzata da Greggi. Gioia che però dura poco, visto che Hasegawa (64’) trova il pari con un pallonetto ravvicinato che scavalca Giuliani, un po’ troppo avanti rispetto alla linea di porta. Gli ultimi 20 minuti sono fisiologicamente diluiti dai cambi, con Soncin che regala l’esordio anche a Monnecchi (Lazio), Tomaselli (Inter) e Nischler (Como Women). E alla fine si chiude con un risultato giusto, perché il Giappone del primo tempo non avrebbe meritato di perdere.
SODDISFATTO
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“Un risultato che mi soddisfa – il commento a caldo del ct azzurro – , soprattutto per le tante buone risposte dalle esordienti che mi confermano un positivo allargamento della rosa. Siamo andati a fase alterne, ma questo è dipeso anche dalla qualità delle avversarie a cui bisogna adattarsi. Avremmo potuto fare meglio dopo il vantaggio, ma prendiamo il buono e prepariamoci a una partita completamente diversa che ci attende martedì col Brasile”..










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