La Chiesa perde la guida, lastoria un gigante di umanità che, con scomoda intransigenza evangelica, è stato vero Francesco: Papa degli ultimi
Nella storica intervista alla Gazzetta dello Sport del 2021, Papa Francesco spiegava: "Per me allenarmi è chiedere ogni giorno a Dio ‘Che cosa vuoi che faccia?’. È confrontarmi con Lui come con un allenatore". Ora possiamo immaginare quale sia stata l’ultima richiesta di Dio: “Celebra la Pasqua e seguimi”. Sabato, in questa rubrica, paragonavamo il recupero sorprendente del Pontefice dalla polmonite a quello del calciatore infortunato che sgobba per esserci al match più importante. Tre ore quotidiane di esercizi respiratori e fisioterapia hanno permesso al Papa di affacciarsi domenica da San Pietro per augurare Buona Pasqua e pace al mondo.
Dalla papamobile, ha salutato i 50.000 fedeli. Poche ore dopo, a “partita” conclusa, compresi i carcerati visitati giovedì, ha reso l’anima a Dio. La Chiesa perde la guida, la Storia un gigante di umanità che, con scomoda intransigenza evangelica, è stato vero Francesco: Papa degli ultimi. Trascendente, ma anche fisico. "Se insulti mia mamma, ti do un pugno". Legato alla terra dal sangue contadino degli avi piemontesi; vicino al popolo e alle sue passioni, tipo lo sport, non oppio, ma palestra di spiritualità. "Il sacrificio (sacrum facere) unisce sport e religione: dare sacralità alla fatica. L’atleta e il santo vanno oltre". "La parabola di Matteo insegna che Dio è un allenatore esigente: se sotterri il talento, esci dalla sua squadra". "Ci si salva solo di squadra, come Mosè e il suo popolo". Nessuno ha mai elevato lo sport come Francesco parlandone alla Gazzetta. Rileggete "l’enciclica rosa” e capirete che innamorato ha perso lo sport.