Fiorentina, Gud e Fagioli sotto esame: serve un cambio di passo per restare in Viola

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Hanno qualità e alla Fiorentina sono costati tanto. Da loro Vanoli si aspetta la spinta per risalire 

Francesco Velluzzi

Giornalista

14 novembre - 11:21 - MILANO

Attenti a quei due o ultima chiamata? Andiamo per la seconda. Ultima chiamata. L’approdo di Paolo Vanoli sulla panchina della Fiorentina determina un cambio di mentalità, metodo di lavoro, attenzione e concentrazione. Allenamenti doppi (sabato uno al mattino, poi ripresa martedì 18), tanta intensità, sedute dedicate alla forza, nuove mosse tattiche, pur senza cambiare sistema di gioco. Il tecnico di Varese, che ha portato al Viola Park sei nuovi collaboratori (il suo contratto è fino a giugno 2026 con opzione da parte della Fiorentina per un prolungamento di un anno), chiede umiltà, elmetto, concretezza, vuole che i suoi ragazzi pedalino forte.

Tutti attenzionati

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Da ieri tutti i giocatori, che hanno già dato una buona risposta caratteriale domenica a Genova, devono concentrarsi sull’obiettivo salvezza. E al giovedì devono avere occhi solo per la Conference che resta un altro obiettivo, come la Coppa Italia. In poco più di un mese tutti potranno guadagnarsi la fiducia di un allenatore molto esigente sul campo e non solo. Ma, mercoledì, due nomi hanno richiamato l’attenzione in modo particolare: Nicolò Fagioli e Albert Gudmundsson. Due uomini sui quali il club ha investito forte riscattandoli a un prezzo elevato. Senza avere dubbi. "Il presidente Commisso ha messo 500 milioni sulla Fiorentina", ha ricordato il dg Alessandro Ferrari che tiene il contatto col New Jersey. "Dobbiamo dare qualcosa al nostro presidente e riconquistare i tifosi", ha ricordato Vanoli. Fagioli e Gud non hanno reso finora come la società si aspettava.

L’ex Juve

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Il centrocampista di Piacenza sembra piuttosto in calo. In campionato le sue presenze sono otto per un totale di 444 minuti. Cinque i gettoni da titolare. La mezzala, che secondo il nuovo tecnico può fare pure il play, non riesce a incidere come dovrebbe, pur disponendo di tanta qualità. La Fiorentina, dopo il caso scommesse e l’abbandono da parte della Juve, gli ha dato una grande occasione. "Deve dimostrare chi è", ha detto giustamente mercoledì Vanoli. Che a Genova lo ha tenuto in panchina. Mentre a Mainz, Daniele Galloppa, allenatore per una notte, lo ha mandato in campo al 40’ della ripresa. Nell’ultima triste recita, Stefano Pioli lo aveva schierato dal via, togliendolo all’intervallo per la prova modesta e per il giallo già preso. L’unico di questo campionato. Insomma, ora Fagioli non ha più alibi. Da qui a dicembre deve cambiare passo, mentalità, riconquistarsi spazi in una mediana dove ora Simon Sohm, peraltro molto più fisico e strutturato, sembra aver preso il sopravvento, con l’imprescindibile Mandragora (11 gettoni come De Gea e Dodò) e il regista Nicolussi Caviglia, chiamato, pure lui, a una svolta tattica.

L’islandese

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Sul numero 10 islandese, attualmente impegnato con la sua Nazionale (ieri a bersaglio), Vanoli è andato giù duro: "È lui che deve capire me e anche velocemente. Ma noi ci crediamo". Gudmundsson contro il Genoa è sembrato il viola che più ha dato segni di miglioramento rispetto allo standard abituale. E ha trasformato con freddezza e precisione il rigore che ha portato al primo pareggio. Sempre dal dischetto aveva segnato contro il Bologna. Gud ha giocato nove volte in campionato con 566 minuti ed è stato titolare sette volte. Un utilizzo maggiore rispetto a quello di Fagioli. In Conference, dove ha saltato Mainz per il processo che lo vede ancora in ballo in Islanda (fino ai primi di dicembre) per il caso di cattiva condotta sessuale, ha segnato due volte ed è stato titolare solo nell’andata col Polissya. Gud nello scorso torneo si è fermato a sei reti in A. Ma non ha dato quel contributo che il suo talento, la sua classe e la sua vena offensiva devono fornire. Qualcuno ha detto che gioca meglio a sostegno di Piccoli che con Kean. Vanoli non crede a questo. Spera solo che si dia una mossa. In fretta.

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