"Eto'o mi vuole uccidere": l'ex interista minaccia sui social la sua accusatrice

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Inquietante foto con tanto di messaggio ("Una mattina al tuo risveglio sarò qui") del presidente della federcalcio del Camerun davanti all'abitazione di una donna che lo tormenta da anni

26 aprile - 00:17 - MILANO

Impermeabile bordeaux, cappello nero, occhiali da sole, braccia incrociate, indirizzo bene visibile davanti alla porta di una garage nella Loira Atlantica. E una scritta minacciosa: "Una mattina al tuo risveglio sarò qui", accompagnato dall'emoji di un pugno. Detta così sembra la tipica minaccia di stampo mafioso. Non fosse che l'autore del post su Facebook è Samuel Eto'o, ex attaccante dell'Inter del triplete e attuale presidente della federcalcio camerunese. La persona nel mirino dell'ex pichichi è Marlène Emvoutou, una delle candidate che aveva corso contro Eto'o nelle elezioni di qualche anno fa e che da allora pubblica dossier incriminanti ai danni dello stesso, molti dei quali a onor del vero, mai sostanziati, spargendo veleno sull'ex giocatore e la sua famiglia. Eto'o si trovava in Francia per seguire l'Under 16 del Camerun impegnata nello storico Torneo di Montaigu.

la replica

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"E' con stupore che apprendo dalla pagina Facebook ufficiale del signor Samuel Eto'o che lo stesso è venuto a farmi visita al mio domicilio in Francia, prendendosi anche la briga di scattare una foto - ha replicato la donna sui social - che ha pubblicato con una minaccia esplicita. Ho immediatamente informato le autorità francesi dell'accaduto". Al di là delle falsità o meno delle accuse ai suoi danni, sicuramente non una mossa geniale da parte di Eto'o. Che peraltro si trova nuovamente alla prese con una crisi nella gestione del campionato locale. In primis per lo sciopero degli arbitri (nel prossimo turno saranno sostituiti da direttori di gara di serie dilettantistiche) che reclamano stipendi arretrati di almeno due anni. E poi per il ritiro dalla massima serie del Bamboutos di Mbouda, che ha denunciato Eto'o per appropriazione indebita dei fondi destinati dallo stato ai club, mai ricevuti dagli stessi. Solo l'ultima di una infinita serie di querelle che lo hanno visto al centro dell'attenzione da quando è stato eletto presidente. La più clamorosa resta quella del doppio c.t., con Marc Brys impostogli dalla presidenza (quella dello Stato...).

La Gazzetta dello Sport

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