È l'ora di Bernardeschi: il Bologna ha fede nei colpi da numero 10

11 ore fa 2

L’ex juventino si sta ambientando nuovamente alla Serie A: decisivo già a Cagliari, stasera vivrà ancora la staffetta con Orsolini

Matteo Dalla Vite

Giornalista

29 ottobre - 11:15 - MILANO

Arriva da una giornata scorticante. Beh, quelli tosti si vedono in questi momenti e Federico Bernardeschi in passato ha già dimostrato personalità, concretezza, capacità di reagire, spalle larghe. La sterzata, con la giocata. A Firenze – da subentrante e con accoglienza ruvida o sgradevole compresa – non gli è stato assegnato un rigore (sgambetto di Sabiri) e una sua “parata” (in termini di regolamento viene definita così) ha definito il rigore del 2-2 finale. Giornata da dimenticare? Giornata da blocco di (ri)partenza: Bernardeschi, ora, deve e vuole incidere nella sua nuova avventura che è iniziata solo a sprazzi. Lo vuole fare da numero 10. Italiano, che seguirà la partita dallo spogliatoio, ha fede. E sceglie Fede dopo due titolarità di fila by Riccardo Orsolini.

lampi di fede

—  

Le prime tracce da “Number Ten” le si hanno avute a Cagliari. Prima? Era stato profeta Vincenzo Italiano a tratteggiare il momento: serviva tempo per rimettersi nel fuso orario consono. "Arriva da un calcio totalmente diverso da quello italiano e se ne è reso conto subito. Sta crescendo di condizione in maniera esagerata, anche perché ha un allenatore che lo stimola molto in questo... Appena tornerà in condizione, con quel mancino, sarà il giocatore che ha vinto scudetti ed Europeo. Lui ci farà fare la differenza". La svolta, forse, è vicina. Dopo una prima gara in Europa League non positiva e qualche apparizione, proprio nella vittoria all’Unipol Domus si è vista – in tre minuti tre e in tre atti – la zampata differente e decisiva. Imbucata per un compagno, botta da 25 metri con paratissima di Caprile e angolo che ha portato al vantaggio del Bologna. Ha deciso di decidere, di dare se stesso con tre fiammate che si sono rivelate capaci di rompere il lucchetto sardo. Bernardeschi è quello e molti assicurano che stia davvero arrivando.

fuso orario

—  

Lui stesso, poi, non vede l’ora di sistemare il proprio fuso orario sull’orologio della Serie A. E’ il primo a volerlo, quantomeno per dimostrare che il Bologna non ha fatto la scelta sbagliata quando – l’estate scorsa, e dopo averlo cercato due anni prima – lo convinse a parametro zero from Toronto. Lui ha scelto Bologna "perché è una realtà che negli ultimi anni ha fatto qualcosa di davvero importante e speciale sia per il club sia per il calcio italiano. E’ una società seria – raccontava al Festival di Trento -: volevo rimettermi in gioco. Qualcuno poteva pensare: è andato là, in MLS, ed è finito. Invece no: sono tornato. Mi piace sentire il fuoco, sentirmi vivo. Questo è il motivo per il quale sono tornato in una grande società, con un grande progetto, con obiettivi importanti sia a livello di squadra che personali. Mi sto trovando veramente molto bene. Piano piano arriverò, più lavoro e più mi sento bene. Ci sono e sono veramente felice di essere tornato". La sensazione – anche di chi lo vede tutti i giorni – è che Fede sia vicino al Ritorno. 

impronta

—  

Finora, per lui, sette presenze in Serie A per 254’, due volte titolare (contro Genoa e Cagliari: entrambe vinte) e nessun gol; in Europa League, tre presenze, 99’ totali, prima gara da titolare a Birmingham e poi due subentri con Friburgo e a Bucarest. Partenza lenta? Partenza progressiva: il tutto e subito non era possibile. Più che plausibile il concetto secondo cui quando entrerà lui a pieno regime il Bologna volerà, e magari anche con l’innesto di Immobile (ancora out); è poi altrettanto plausibile che oggi sarà un po’ un suo spartiacque. Staffetta con Orso, ma a Fede serve l’impronta dei tempi belli.

Leggi l’intero articolo