Dominio a due: l'epica battaglia tra Razgatlioglu e Bulega nella Superbike 2025

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Un duello senza respiro tra il turco della Bmw e l'italiano della Ducati ha infiammato l'ultima stagione iridata delle derivate dalla serie: due fenomeni capaci di alzare l'asticella gara dopo gara, fino a un finale da brividi nella sfida conclusiva di Jerez

Adriano Bestetti

28 ottobre - 07:50 - MILANO

Toprak Razgatlioglu ha vinto con merito il mondiale Superbike 2025, ma il fuoriclasse turco del team Rokit Bmw ha dovuto faticare fino all'ultima gara della stagione per centrare il suo terzo titolo iridato, secondo consecutivo con la M 1000 RR. La sua stagione è stata entusiasmante, con 13 vittorie sulla distanza intera, 8 in Superpole Race, 9 secondi posti e una terza piazza nelle 36 gare complessivamente disputate, ma a contendergli la corona fino all'ultimo c'è stato uno stoico Nicolò Bulega, asso italiano del team Aruba.it Ducati, capace di impensierire il turco fino alla fine con un totale di 14 successi e una costanza davvero impressionante. I due hanno letteralmente monopolizzato l'annata lasciando solo le briciole alla concorrenza: tra loro si sono infatti spartiti ben 35 delle 36 vittorie in palio. È stato un duello di talento, carattere e velocità, alla fine risolto per soli 13 punti, che rimarrà nella storia del massimo campionato per derivate dalla serie. Vale sicuramente la pena ripercorrerlo fino al suo emozionante epilogo.

Le Aspettative di inizio anno

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La stagione 2024 era culminata in un trionfo per certi versi sorprendente per Razgatlioglu, al suo primo anno con Bmw, eppure in grado di regalare subito alla casa tedesca un titolo inseguito a lungo, ma mai raggiunto prima. Con queste premesse, l'asso turco partiva inevitabilmente come grande favorito per il 2025, ma con un rivale chiaro e decisamente agguerrito all'orizzonte. Nicolò Bulega, fresco di uno strepitoso anno da rookie con la Panigale V4 R ufficiale, aveva chiuso la stagione in crescendo conquistando il secondo posto assoluto. E ora, con un anno di esperienza alle spalle e maggior consapevolezza dei suoi mezzi, era pronto a puntare al "bersaglio grosso". A differenza dell'annata precedente, nel 2025 Bmw non avrebbe più goduto delle super concessioni, ma l'omologazione di una nuova M 1000 RR con gli ultimi aggiornamenti tecnici metteva finalmente le due moto sullo stesso piano anche in termini di evoluzione durante la stagione.

Il ruggito iniziale di Bulega

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Il 2025 si è aperto all'insegna di Bulega e della Ducati, binomio dominante nel round inaugurale di Phillip Island, Australia, incamerando tre vittorie e la Superpole. Inizio stentato, invece, per Razgatlioglu, secondo a quasi 5" in Gara-1 prima di incappare in un dritto in Superpole Race, forse causato da noie ai freni, e in un ritiro in Gara-2 per un sospetto problema elettrico. Il campione in carica si è prontamente rifatto a Portimao, Portogallo, centrando tre vittorie sempre davanti a Bulega, ma ad Assen, Olanda, si è imposto solo nella Superpole Race, con l'italiano della Ducati messo però Ko nelle due gare della domenica da altrettanti problemi tecnici mentre era in lizza per la vittoria. A beneficiarne in Gara-2 è stato Andrea Locatelli del team Pata Yamaha, unico pilota a interrompere per un attimo l'egemonia dei due principali protagonisti.

La riscossa di Bmw

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Il punto più alto della stagione di Nicolò Bulega è arrivato davanti al suo pubblico, nel round  di Cremona, palcoscenico dove ha completato un weekend perfetto con tre vittorie su tre e la Superpole sempre davanti a un frastornato Razgatlioglu, a quel punto staccato di 34 lunghezze in classifica. Nel seguente round di Most, Repubblica Ceca, però si è avvertito un cambio d'inerzia, con Razgatlioglu di nuovo in grande spolvero sulla moto tedesca e capace di imporsi di forza sia in Gara-1 che nella Superpole Race. Bulega è riuscito a strappare il successo in Gara-2 per una manciata di millesimi, ma la sensazione era comunque piuttosto chiara: dopo l'inizio di stagione balbettante, Bmw aveva finalmente trovato la quadra. Le modifiche richieste dal suo alfiere avevano trasformato la M 1000 RR in una moto di nuovo competitiva su tutti i fronti e il campione in carica era più che mai determinato a cominciare la sua risalita.

Il filotto di Razgatlioglu

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Dal sesto round di Misano in poi, il mondiale Superbike ha cambiato padrone. Non tanto in termini di leadership della classifica, che Bulega avrebbe perso solo nella successiva tappa di Donington Park, Gran Bretagna, quanto di dominio in pista con Razgatlioglu in grado di mettere in scena una delle più impressionanti sequenze di vittorie consecutive nella storia della Superbike. Ben 13, eguagliando così il suo stesso record dell'anno precedente. Dopo quelle incamerate in Emilia-Romagna e in Inghilterra, l'asso della Bmw ha infatti inanellato altre due triplette a Balaton, Ungheria, e Magny-Cours, Francia, con cui ha davvero imposto una svolta decisa in suo favore alla lotta per il titolo. Bulega, secondo quasi ovunque (ma rallentato da due "zeri" nelle Superpole Race di Misano e Balaton), è così progressivamente sprofondato a 39 punti di distanza in classifica al termine del round francese, sembrando a volte quasi inerme di fronte allo strapotere dell'avversario.

un finale da batticuore

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Nel terzultimo round di Aragon, Spagna, Bulega ha reagito da campione interrompendo la sequenza vincente di Toprak con l'affermazione nella Superpole Race, poi bissata in Gara-2. La sfida per il titolo è rimasta aperta anche dopo il seguente appuntamento di Estoril, Portogallo, dove il portacolori della Bmw ha guadagnato tre punti in più dell'italiano per presentarsi al gran finale di Jerez con 39 lunghezze di vantaggio. In Spagna, Bulega ha centrato subito la vittoria in Gara-1 davanti a Razgatlioglu, ma nella Superpole Race di domenica mattina un contatto tra i due ha causato la caduta e il conseguente ritiro del turco, infiammando gli animi nel paddock. Tutto si è deciso in Gara-2, dove Toprak, pur partendo dalla quarta fila, ha gestito la corsa con intelligenza e mantenendosi lontano dai guai, ha chiuso con un terzo posto che gli è valso la conquista dello scettro della Superbike.

Il Mondiale degli altri

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I due assoluti protagonisti della stagione 2025 hanno chiuso con un divario di appena 13 punti nella graduatoria iridata, scavando però un abissale gap di più di 250 punti tra loro e il resto del gruppo. L'altro pilota ufficiale Ducati, il due volte iridato spagnolo Alvaro Bautista, ha confermato il proprio valore terminando al terzo posto in classifica davanti ad Andrea Locatelli Danilo Petrucci, miglior pilota indipendente dell'anno con la Ducati Barni nonostante un infortunio che gli ha fatto saltare gli ultimi due round. Non esaltante il bilancio di fine stagione di Andrea Iannone sulla Ducati GoEleven e Axel Bassani con la Bimota, che hanno alternato lampi di talento a weekend di totale anonimato. Il 2025 ha inoltre segnato l'addio alla Superbike di uno dei più importanti piloti della sua storia: il sei volte campione del mondo Jonathan Rea, autore in carriera di 119 vittorie, 264 podi e 44 Superpole oltre a una miriade di altri record che saranno difficili da eguagliare. Dopo due anni da pilota ufficiale Yamaha, dal 2026 sarà tester ufficiale per Honda, marchio con cui era originariamente approdato in questo campionato.

un'era che si chiude, un'altra che nasce

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Dal prossimo anno il mondiale Superbike non sarà solamente orfano di Rea. Anche il suo attuale uomo-simbolo, Toprak Razgatlioglu, si appresta infatti a fare le valigie per andare a misurarsi nell'arena della MotoGP, dove correrà con il team Pramac Yamaha. Con un bottino fatto di 3 titoli iridati, 78 vittorie, 173 podi e 24 Superpole, il funambolico asso turco saluta così la Sbk come uno dei più grandi talenti ad aver gareggiato in questa serie. Solo leggende del calibro di Jonathan Rea e Carl Fogarty  hanno vinto più titoli di lui, Troy Bayliss tre come Razgatlioglu. Il suo addio potrebbe finalmente spianare la strada verso il titolo al già confermato Nicolò Bulega, chiaramente pronto per diventare il nuovo riferimento della categoria, ma la concorrenza non gli mancherà di certo: avrà innanzitutto un nuovo compagno di colori, l'ambizioso spagnolo Iker Lecuona, ex Honda ufficiale, mentre Bmw schiererà una coppia esplosiva formata dall'indomito Petrucci e dal talentuoso portoghese Miguel Oliveira, in arrivo dalla MotoGP. L'anno prossimo il pubblico italiano potrà inoltre fare il tifo per altri tre nuovi arrivati: Stefano Manzi, fresco campione Supersport che debutterà nel team Gytr Yamaha, Lorenzo Baldassarri, nuovo acquisto del team GoEleven Ducati, e il giovanissimo Mattia Rato, ingaggiato dal team Motoxracing Yamaha direttamente dal Civ. Restano però alcune caselle da riempire in griglia e tra i piloti ancora a caccia di una sistemazione per il 2026 ci sono anche Andrea Iannone e Alessandro Delbianco, neo-campione italiano Superbike.

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