Cristante: "Ho ritrovato il solito Gasp. Andare via? Nessuna proposta e voglio continuare qui"

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Le parole del 4 giallorosso: "Trequartista? Non lo facevo da un bel po' di tempo ma mi sono trovato bene, per come lo chiede il mister è molto più centrocampista che attaccante"

Bryan Cristante ha rilasciato una lunga intervista a Il Tempo, in cui ha parlato dell'andamento della stagione e del modo di lavorare di Gasperini. Ecco le sue parole.

Avete avvertito la pressione di poter andare in testa da soli vincendo a San Siro? "Assolutamente no, penso che si sia visto in campo altrimenti non vengono fuori prestazioni del genere. Siamo entrati con la testa giusta sin dal primo minuto e abbiamo imposto il nostro gioco, poi anche gli avversari prendono le misure e non è mai facile essere al massimo per novanta minuti. Penso che nel complesso sia stata una partita molto buona."

Come giudica questo avvio della squadra? A che punto è di questo nuovo percorso? "L'inizio è ottimo. Siamo lì davanti a un punto dalla prima, abbiamo cominciato nel migliore dei modi. Con il cambio di allenatore abbiamo modificato il nostro modo di giocare e c'è anche l'inserimento dei nuovi da considerare. Ma ci siamo adattati abbastanza velocemente alle richieste del mister e siamo in crescita."

Lei conosce bene Gasperini. Quanto è cambiato rispetto alla sua prima esperienza e in cosa è migliorato? "È un allenatore che ha sempre avuto concetti chiari, cosa che aiuta noi calciatori nell'apprendimento. Ha avuto la possibilità di allenare tanti giocatori maturando una grandissima esperienza. Sa gestire alla perfezione il gruppo e riesce a toccare i tasti giusti nelle richieste individuali: sa come far rendere al massimo ognuno di noi. Ho ritrovato il solito Gasperini, carico e con la sua idea di gioco forte. Ora sta a noi continuare a seguirlo."

C'è qualcosa che lo rende speciale? "È chiaro e diretto. Ha concetti precisi e idee ben definite, sa arrivare dritto al punto. Ti fa capire esattamente cosa vuole da te e come bisogna interpretare le sue idee, arriva in maniera molto chiara e semplifica il lavoro a tutti: ognuno sa cosa deve fare in campo e tutto diventa più semplice."

In queste ultime settimane è tornato a fare il trequartista. Si sente a suo agio in quel ruolo? "Non lo facevo da un bel po' di tempo ma mi sono trovato bene, per come lo chiede il mister è molto più centrocampista che attaccante. Come ho sempre detto mi trovo bene a giocare a centrocampo, in qualunque posizione, ma sicuramente è lì che riesco a esprimermi al meglio."

Con l'arrivo di Gasperini è cambiato il criterio di assegnazione della fascia e ora, di fatto, è lei il capitano della Roma. Come si sente? "Portare la fascia è sempre un onore soprattutto a Roma. In realtà per me è cambiato poco, negli ultimi anni tra assenze e infortuni ci siamo alternati in tre o quattro calciatori che rappresentano il nucleo storico della squadra. Sono tanti anni che siamo qui, conosciamo bene la piazza e il club. Questo ovviamente ci aiuta e soprattutto aiuta i nuovi che arrivano. Più che essere io il capitano siamo un gruppo di leader che indossa insieme la fascia."

A proposito di struttura societaria, quanto conta per voi. Oggi c'è un'identità riconoscibile a Trigoria."Mi sembra che ci siano i tasselli giusti. I problemi arrivano quando ci sono dei terremoti interni, soprattutto durante le stagioni. I grandi cambiamenti societari, seppur per poco tempo, lasciano sempre un vuoto."

Ha ritrovato la Nazionale, che effetto le fa? Sente il peso della qualificazione ai Mondiali? "Andare a Coverciano e indossare la maglia azzurra è sempre un orgoglio enorme, fa parte degli obiettivi di un calciatore. Il Mondiale pesa tanto, ma non ci sono altre strade, bisogna vincere il playoff e andare. Bisogna farlo e basta."

Domani torna l'Europa. Non avete iniziato benissimo, come mai questa fatica nelle prime fasi?"Non sono mai gare facili, quando giochi partite decisive ogni tre giorni la gestione diventa complicata. Abbiamo sempre dato il massimo arrivando in fondo ma domani è una partita fondamentale per continuare il percorso, ci siamo già giocati i nostri jolly."

A giugno del 2027 scadrà il suo contratto. Ha già un'idea per il futuro? C'è stato qualche contatto per il rinnovo? "Voglio restare ancora. Ci sono tante cose da fare quindi la mia volontà è quella di prolungare, per ora sono concentrato sul campo. Qualcosina c'è stato con la società ma di queste cose si occupa il mio procuratore. Di certo io voglio continuare con la Roma, poi vediamo cosa succederà."

La scorsa stagione tra agosto e gennaio però poteva andare via, ne parlò anche il suo procuratore. Com'è andata davvero?"Non ho mai ricevuto chiamate né proposte per andare via o qualcuno mi ha mai detto 'facciamo la borsa e andiamo'. Poi il mercato lo conoscete meglio di me, a volte ci sono cose che neanche noi sappiamo, ma io direttamente non ho mai saputo nulla. In ogni caso la mia volontà è sempre stata quella di continuare il mio percorso qui e lo spero ancora."

Neanche una piccola possibilità alla fine dello scorso mercato estivo dopo gli arrivi di Le Fée e Koné?"Assolutamente no, quelle sono trattative che fate voi (ride, ndr)."

Ha detto che vorrebbe rinnovare perché c'è ancora tanto da fare. Dove può arrivare la Roma con Gasperini? "L'obiettivo è lottare stabilmente per vincere. Siamo in crescita e abbiamo un allenatore forte che negli ultimi anni ha sempre portato la sua squadra nelle prime quattro. È chiaro che poi vince solo una squadra e sono i dettagli a fare la differenza. Ma noi dobbiamo combattere sempre per i primi posti e penso che ci sarà la possibilità anche grazie agli investimenti della famiglia Friedkin e alle ambizioni di allenatore e di noi calciatori."

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