Con l’estate che volge al termine ed in vista dei picchi di ripartenze verso casa, ecco un glossario di 6 termini utilizzati in giro per il mondo per indicare momenti estremi di traffico, tipici del controesodo estivo.
“Quando un fenomeno diventa parte della quotidianità globale, anche il linguaggio che lo descrive tende ad evolversi e a diffondersi oltre i confini nazionali. Nel caso del traffico e della mobilità stagionale, si è formato un vero e proprio vocabolario internazionale, con espressioni spesso nate in contesti istituzionali o giornalistici che si radicano poi nell’uso comune. Si tratta di parole capaci di entrare a far parte dell’immaginario collettivo e di raccontare raccontare con immediatezza situazioni condivise da milioni di persone e altamente riconoscibili” dichiara Gianluca Pedrotti, Principal Learning Content Creator di Babbel.
Dalla “valanga di lamiera” alla “corsa all’inversione”: le parole chiave del traffico
Come individuato dagli esperti dai termini istituzionali alle espressioni più evocative, numerose sono le parole e i modi di dire coniati nel tempo per indicare le giornate caratterizzate da traffico intenso.
1. Bollino nero: in Italia, questa dicitura viene utilizzata per indicare i giorni con traffico molto forte, soprattutto lungo la rete autostradale, in coincidenza con le partenze o i rientri dalle vacanze. La classificazione tramite bollini colorati (oltre al nero, esistono anche il rosso e il verde) riprende la logica delle allerte meteo ed è una convenzione introdotta da Autostrade per l’Italia e dalla Polizia Stradale per informare gli automobilisti sui periodi dell’anno a rischio congestione.
2. U-turn rush: traducibile letteralmente come “corsa all’inversione”, è una locuzione usata in Giappone per indicare il grande il rientro nelle grandi città dopo un periodo di vacanza trascorso nelle città d’origine o nei luoghi di villeggiatura; viene ad esempio impiegata in occasione dell’“obon” (お盆), un’importante festività celebrata a metà agosto per ricordare e onorare gli spiriti degli antenati. È interessante notare come il termine “u-turn”, preso in prestito dall’inglese in cui indica semplicemente un’inversione di marcia, abbia assunto nel paese del Sol Levante un significato del tutto nuovo rispetto all’uso originale.
3. Blechlawine: letteralmente traducibile come “valanga di lamiera” (da “blech” - “lamiera” e “lawine” - “valanga”), è una parola tedesca fortemente evocativa che descrive alla perfezione il fenomeno delle lunghissime colonne di automobili, spesso ferme o in lento movimento, che occupano strade e autostrade. Usato sia nel linguaggio colloquiale che in quello giornalistico, trova ampia diffusione soprattutto nei periodi di grande traffico, quando le arterie stradali si trasformano in veri e propri fiumi metallici in coda.
4. Traffic jam: nonostante il suo riferimento apparentemente dolce alla marmellata, questa espressione inglese non ha nulla di piacevole. “Jam” è infatti utilizzato in senso figurato già dall’inizio del XX secolo con il significato di “bloccare” o “immobilizzare”, quindi per una situazione di congestione o sovraffollamento: qualcosa di troppo pieno, stipato al punto da bloccarsi. L’immagine è perfetta per descrivere le auto ammassate durante gli ingorghi, specialmente estivi, quando il traffico si paralizza.
5. Operación salida e operación retorno: molto usate in Spagna, indicano le giornate di grande traffico estivo. Con “salida” ci si riferisce al momento in cui milioni di persone lasciano le città per andare in vacanza mentre con “retorno” al rientro massiccio alla fine del periodo di villeggiatura, solitamente tra fine agosto ed inizio settembre. Si tratta di termini ufficiali adottati dalla Dirección General de Tráfico (DGT) nell’ambito dei piani straordinari di gestione del traffico, che prevedono controlli più serrati, limiti di velocità temporanei e misure preventive; l’uso di “operación” sottolinea proprio il carattere organizzato e sistematico di queste azioni, pensate per affrontare una situazione complessa e ad alto impatto sulla mobilità.
6. Engarrafamento: vi sono poi molte città in cui il traffico è parte della quotidianità, tanto da generare un vocabolario specifico, che è un vero e proprio simbolo della vita metropolitana. È il caso della parola portoghese “engarrafamento”, letteralmente traducibile come “imbottigliamento” (“garrafa” significa “bottiglia”), molto utilizzata in Brasile per indicare il congestionamento stradale. Nelle grandi città di questo paese come San Paolo e Rio de Janeiro, l’“engarrafamento” è un fenomeno all’ordine del giorno, specchio del caos urbano: durante le ore di punta o nei periodi di ferie estive, le strade si trasformano infatti in veri e propri “fiumi d’auto” fermi, causando grande stress e notevoli ritardi. Questo problema infrastrutturale ha influenzato modi di dire e ironie popolari: non è raro sentire i brasiliani lamentarsi con espressioni come “o trânsito está um engarrafamento de tartarugas” (“il traffico è un imbottigliamento di tartarughe”), per sottolineare la lentezza esasperante. I media brasiliani dedicano quotidianamente spazio alle condizioni del traffico, utilizzando spesso la parola “engarrafamento” in titoli e aggiornamenti, mentre app e social network sono strumenti essenziali per evitare di rimanere bloccati e pianificare al meglio gli spostamenti.
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