L'allenatore nerazzurro dopo la vittoria sofferta col Kairat Almaty: "Ho avuto io l'idea di far giocare il Toro. I kazaki ci hanno messo in difficoltà"
5 novembre - 23:55 - MILANO
La ricetta di Cristian Chivu è semplice: sorridere. L'aveva detto in sala stampa prima del Kairat e l'ha ribadito dopo il successo sofferto a San Siro: "Questa per noi è stata una lezione. Avremmo dovuto far meglio di così". Interpellato dall'ex compagno Maicon, vincitore del Triplete insieme a lui, Chivu ha confessato di aver rivisto un Inter-Rubin Kazan 2-0 nell'annata 2009-10: "Sì, non siamo riusciti a chiuderla prima. Loro sono rimasti sempre in partita e ci hanno messo in difficoltà. Spesso abbiamo provato una costruzione a 3 col portiere, abbiamo fatto fatica a esprimere ciò che avevamo preparato. Io ci metto la faccia, loro lo sanno perché sono ragazzi maturi e intelligenti".
giocare col sorriso
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Continua Chivu: "Ora sono l'allenatore e le responsabilità sono mie, potevo far meglio. Patto con Lautaro? Un giocatore non si permetterà mai di venire da me a chiedermi di giocare. Io ho avuto l'idea. Per una punta, per farlo uscire da una problematica simile, devi farlo giocare. Io sono più contento della giocata che ha fatto nell'angolo per andare a chiudere un cross, per dire. Questo è lo spirito giusto per noi. Il calcio è anche felicità, non bisogna caricarsi più di tanto o vedere fantasmi che non ci sono. Lautaro è importante come lo sono anche tanti altri, ed è importante sorridere, bisogna dare il massimo".
La Gazzetta dello Sport
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