Stella azzurra under 15, lo voleva mezza Italia, studia Ronaldinho e segue nella Fiorentina le orme del padre. Che non ha mai voluto mettere una parola per lui, anzi...
Andrea Barilaro
14 novembre - 12:01 - MILANO
Armando Floro Flores, 14 anni, trequartista o mezzala. In una parola, fantasista. Ha già girato tanto: Modena, Udinese, Pasquale Foggia Academy, ora Fiorentina. L’estate scorsa è stato oggetto dei desideri di mezza Italia: oltre alla Viola lo volevano Juventus, Roma, Bologna. Fin qui, bilancio niente male: sei partite (tutte da titolare) e un gol al Pescara. Ah, poi ci sarebbe la Nazionale U15: tra gli 88 classe 2011 più promettenti d’Italia selezionati per il raduno, il suo nome è tra i primi della lista.
Il resto lo racconta papà Antonio, classe ’83, ex Napoli, Udinese, Genoa e Sassuolo. Così in Serie A: 175 presenze, 52 gol, 29 assist. È stato un attaccante istintivo, potente, bravo di testa. Suo figlio è l’opposto. Nel senso che “siamo due giocatori agli antipodi, io ero un centravanti mentre lui è un rifinitore”, giura Antonio, oggi allenatore della Primavera del Benevento. Il figlio che supera il padre? “Tecnicamente è già molto più bravo di me. Però alla sua età ero più forte io. A lui manca esplosività, ma ci arriverà”. E a quel punto…
Come gioca Floro Flores jr
—
Armando Floro Flores, un dieci che studia Ronaldinho. È elegante, coraggioso, bravo nel lasciarti sul posto e pressoché imprendibile nel breve. Bonus: pensa giocate fuori dagli schemi e non ha paura di provarle. Una volta, durante un torneo, si è trovato a dover calciare un rigore contro il Napoli. Eccolo: conta tre passi come Dinho, fa lo ‘scavetto’ alla Pirlo a Euro2012, portiere ingannato e pallone in rete. Così Floro Flores senior: “Se dovessi paragonarlo a qualcuno, direi Nico Paz. Chiaramente in piccole proporzioni eh… Da me non ha preso nulla. Lui ha grandi qualità tecniche, quando tocca il pallone è elegante e bello da vedere. Gioca per la squadra, cuce il gioco, ha l’assist nelle corde e con il pallone si diverte proprio”. A proposito: oggi è un pallone, ieri era praticamente qualsiasi cosa gli capitasse a tiro. Persino delle bambole. “Capitava che calciasse anche quelle. Non lo faceva apposta, era la sua indole naturale. Ha il calcio nel dna da quando è nato, una passione vera e irrefrenabile”.
questione di famiglia
—
Per ordine di nascita, il piccolo Armando è fuori dal podio: quarto figlio dietro a tre ragazze. Tra queste c’è Ginevra, 18 anni, calciatrice dell’Abatese e… centravanti come papà, lei sì. “E comunque non volevo che i miei figli giocassero a calcio, perché conosco le pressioni a cui sei sottoposto. Oltre alle delusioni: un genitore vorrebbe sempre il meglio per il proprio figlio”. Ma guai a pensare che i baby Floro Flores possano essere raccomandati, anzi. “Non lo farei mai. Molti mi dicono: ‘Ma dai, non aiuti i tuoi figli con una spintarella?’, io rispondo sempre che il mio ruolo è un altro. Devo consigliare, stargli accanto. Il resto se lo devono guadagnare da soli”.
i primi passi al modena a 3 anni
—
Armando è venuto al mondo il 26 febbraio 2011. Il giorno dopo, papà Antonio avrebbe segnato con un tap-in al Massimino di Catania, non evitando però la sconfitta al Genoa. Un destino scritto. Ma se oggi Floro Flores jr sogna di fare il calciatore lo deve alla moglie di un campione del mondo, cioè quella di Simone Barone. “Sua moglie diceva sempre alla mia: ‘Perché non porti Armando a giocare?’. Ma aveva solo tre anni, non sapevo neanche potesse iniziare così giovane. Beh, l’abbiamo portato…”. E da lì è iniziato tutto. I primi passi al Modena Academy, quindi l’Udinese. “Angelo Trevisan, responsabile del vivaio, mi dice: ‘Guarda che tuo figlio è bravo, vorremmo portarlo con quelli più grandi di due anni. Tant’è che io gli dico: ‘Ma non è che gli fanno male?’. In quel periodo giocavo a Bari, non lo vedevo molto. Trevisan però continuava a ripetermelo: ‘Vieni e vedrai con i tuoi occhi’. A quel punto salgo… e devo dire che aveva ragione”. Un paio di stagioni e la famiglia Floro Flores si trasferisce in Campania: saltato il trasferimento al Napoli, ecco la Pasquale Foggia Academy. “Con Pasquale ho sempre avuto un bel rapporto. E infatti, una volta a Napoli, lo contatto per portare mio figlio da lui. Mi fa: ‘Certo, ho tre gruppi di 2011 e uno è molto valido, mica ti offendi se finisce nell’ultimo vero?’. Mentre mi parlava Armando era in campo che giocava. A quel punto si ferma e mi dice: ‘Ma aspetta, tuo figlio è quello lì biondo? Potevi dirmelo che era forte!’. Ma non l’avrei mai fatto, mica vado in giro a dire che è bravo”. È l’inizio della cavalcata che l’avrebbe portato in uno dei vivai migliori d’Italia, quello della Fiorentina. “Dopo tre allenamenti, Foggia mi dice chiaramente: ‘Preparati che girerà l’Italia. È proprio forte, di un’altra categoria”. Così è stato. Via quindi di provini da nord a sud, fino alla scelta di vita: mollo tutto e vado a Firenze. A 14 anni e tutto solo. Insomma, non banale.
la chiamata nazionale
—
Detto del calciatore, ora il ragazzo. “Armando è un terremoto. È vivace, anzi proprio un rompiscatole. Gli piace stare in gruppo coi compagni, scherzare”. E la vita a Firenze? “Personalmente, allenando, faccio fatica a vederlo. E gliel’ho detto: vivrà momenti belli e altri meno, a un certo punto patirà anche la lontananza dalla famiglia. La prima settimana è stata difficile, ora però lì da solo sta alla grande” (ride). Come ultimo, il retroscena sulla convocazione in Nazionale. “Prima che uscissero i nomi è andato avanti per due settimane a rompere le scatole. Era proprio in ansia, ci teneva tantissimo. Gli ho detto: ‘Deve essere un obiettivo, non un’ossessione”. Io sono l’esempio calzante: ho fatto tutta la trafila nelle giovanili azzurre ma poi non ho mai esordito, mentre invece altri non sono stati mai chiamati fino alla Maggiore”. Intanto, Armando alla prima convocazione ha risposto presente. Poi non si sa mai. E comunque, chissà che non possa continuare seguire le orme di papà. Intanto, una certezza: sicuramente ci proverà.
Questo articolo è tratto da Il ragazzo si farà, newsletter G+ sul calcio giovanile, pubblicata ogni giovedì. Per iscriversi e per informazioni sulle altre newsletter della Gazzetta, clicca qui










English (US) ·