Brignone ci crede: rientro più vicino. Gli sci a fine mese, sognando i Giochi

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Oggi a Torino l’ultimo consulto per il via libera. Fede tornerà sulla neve per testare il ginocchio: "Adesso sto molto bene, sono fiduciosa"

Claudio Lenzi

Giornalista

15 novembre - 10:14 - MILANO

Tanta voglia di tornare, di essere protagonista, di ruggire ancora. E quale miglior modo, nell’attesa di riassaggiare la neve (e le gare), che andare a studiare da vicino un altro numero uno assoluto come Jannik Sinner? Federica Brignone è a Torino, dieci chilometri separano il J Medical – dove da oltre sette mesi e per sette ore al giorno tenta un difficile recupero verso i Giochi di Milano Cortina – e l’Inalpi Arena delle Atp Finals: uno spettacolo imperdibile per una grande appassionata di tennis come lei, in attesa che si materializzi il tanto atteso semaforo verde per rimettere gli sci. Quanto manca? Lo sapremo oggi, al più tardi lunedì, dopo il summit in programma nel capoluogo piemontese tra Andrea Panzeri, il presidente della commissione medica federale che l’ha operata, Luca Stefanini, direttore generale di J Medical, e Federico Bristot, il fisioterapista che più di tutti si è preso cura della campionessa valdostana. E che recentemente ha definito il recupero della trentacinquenne valdostana come una trasformazione dell’impossibile in possibile. Ma lei va già oltre: "Sto molto bene, sono fiduciosa" ha dichiarato nei giorni scorsi. 

disco verde

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Federica lo dice con uno slancio nuovo, di chi sa che un altro passo avanti verso il sogno olimpico sta per essere compiuto. Se, come tutti lasciano intendere, entro il weekend arriverà il nulla osta, si tratterà a quel punto di cercare le condizioni migliori per il primo test sulla neve. "Attendiamo questa ‘sentenza’ medica per muoverci entro fine novembre, lei adesso ha proprio voglia di provare gli sci e vedere come reagisce il ginocchio - spiega il fratello e allenatore Davide - ma se ci dovessero dire di aspettare, aspetteremmo ancora, visto che dal punto di vista clinico non è ancora guarita al 100 per cento". Quanto al tentativo di immaginare il rientro, Davide assicura che "sarà a Cervinia, non lontano da casa, dove le condizioni sono già invernali e non abbiamo bisogno di molto altro, o anche solo di fare tanti chilometri. Il test si farà con gli sci da turismo, quelli belli tigrati preparati dal suo sponsor tecnico per fare un po’ di scena in pista, e poi vediamo come va. In palestra possiamo fare tutti i test che vogliamo, ma non è come per un calciatore che una volta dimostrato di sapere correre e colpire la palla può rientrare. Lei finché non aggancerà gli sci non può sapere se e quanto dolore avrà". 

programmi

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Partiamo dall’ipotesi più probabile: a fine mese Federica Brignone rimette gli sci senza provare particolare dolore, come sarebbe importante anche e soprattutto dal punto di vista psicologico. A quel punto, tutto il team si concentrerebbe sulla preparazione atletica, chiudendo di fatto il percorso chirurgico e fisioterapico che le ha permesso di recuperare dalla frattura scomposta con affondamento del piatto tibiale, perone scomposto, danni ai legamenti, menisco, capsula e cartilagine. La preparazione sarebbe finalizzata a raggiungere il livello-gara un mese prima dei Giochi invernali, in modo da poter organizzare al meglio anche un eventuale rientro in Coppa del Mondo. In quali tappe? Discese e superG, di sicuro meno sollecitanti per le ginocchia, vanno in scena a Zauchensee (Austria) il 10 e 11 gennaio, a Tarvisio il 17 e 18 e a Crans Montana (Svizzera) il 30 e 31, mentre un test tra le porte larghe potrebbe avvenire a Plan de Corones il 20. Se invece, come davvero nessuno si augura, l’azzurra dovesse provare sensazioni negative, allora la tabella di marcia subirebbe un ritardo e verosimilmente andrebbero a ridursi le possibilità di rientrare in Coppa del Mondo prima dell’appuntamento a cinque cerchi. Una cosa Federica l’ha imparata, anche da Jannik Sinner: ci vuole una testa molto forte per tornare lassù, e ancora di più per restarci. E la tigre azzurra è di nuovo affamata.

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