Bologna, è emergenza: con Cambiaghi out, nuova opportunità per Dominguez

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Lesione al soleo, l’azzurro fuori per tre settimane. Spazio all’argentino in fascia, Odgaard l’alternativa

Giorgio Burreddu

Collaboratore

14 novembre - 11:22 - BOLOGNA

Non è vero che i treni passano una volta soltanto. Ma certo quello a cui deve aggrapparsi Benjamín Dominguez va veloce e non ammette indugi. Si spalancano le porte della maglia titolare per l’argentino del Bologna, mentre Nicolò Cambiaghi si ferma per tre settimane almeno. Una sciagura. Peccato davvero. Il ko in nazionale è stato certificato dagli esami: lesione di primo grado al soleo destro. Proprio adesso che il rossoblù aveva iniziato a incantare con dribbling, gol e fantasia (guadagnandosi pure la maglia azzurra, di nuovo), il nuovo stop segna un rimescolamento nei piani di Vincenzo Italiani a sinistra. Le tue ali Bologna. Sì, ma con qualche acciacco di troppo. Fermo Cambiaghi, fermo anche Rowe (tre settimane pure lui), ora il tecnico valuta possibili scenari. Uno è facile, persino un po’ scontato. Quello di Dominguez, appunto. Fin qui non ha brillato, non ha inciso, non ha mostrato le qualità di un anno fa. Il calcio è crudele: non ti aspetta. Ma ora che molti sono ai box, il baby-argentino avrà la chance perfetta per riscattarsi.

Possibilità

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Udine sarà un banco di prova importante. Tra difficoltà e ambizione, il Bologna che verrà dovrà essere deciso. Italiano, si sa, è un campione della gestione. E lui, come tutto il suo staff, non lascerà niente d’intentato nella costruzione degli esterni. Dominguez, 22 anni, 4 partite in questa Serie A (in Europa non gioca perché non è in lista), dovrà comunque guadagnarsi la maglia da titolare. Lo aspettano giorni di duro lavoro. Ci sono però altre possibilità, magari meno battute, su cui vale la pena riflettere. Una è Odgaard. A lungo figlia dell’intuizione di Italiano di giocare in trequarti (mossa che ha svoltato l’annata scorsa), ora l’emergenza può riportare il danese in fascia. A destra, però. Con la conseguenza di uno spostamento a sinistra di Orsolini. L’azzurro ha già giocato in quella posizione. In caso di necessità Orsolini, come gli altri rossoblù, giocherebbe ovunque. Tutto, pur di soddisfare Italiano. Un tecnico che sa stupire anche per metamorfosi e scelte innovative. Odgaard ha fisico e gamba, e quel dribbling che serve per accentrarsi e provare la conclusione. Al momento il tecnico non ha sperimentato soluzioni, ma nel caso dovesse valerne la pena potrebbe chiedere sforzi supplementari a Orso.

Altri scenari

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L’infortunio di Cambiaghi deve trasformarsi in un’opportunità per gli altri. Certo, con l’azzurro in campo i rossoblù sono diventati una macchina da gol e punti. E Cambiaghi una specie di amuleto. Lo stop lo porterà a lavorare all’Isokinetic per rimettersi in sesto quanto prima. In queste tre settimane, tocca ad altri. Undici mesi fa Domínguez realizzava la sua prima doppietta in A. La partita era contro l’Hellas. Sembrava l’inizio di una storia a colori. E poi? Il rendimento e l’impiego del giovane argentino sono calati. A un certo punto si è perso nella nebbia. Escluso dalla lista Uefa ad inizio settembre, utilizzato con il contagocce, un assist (a Cagliari per il definitivo 0-2 di Orsolini). Poco altro. Il numero di minuti raggiunge il contachilometri di 110. Pochi. Soprattutto nel ricordo di Domínguez dell’annata scorsa, quando giocava titolare con una certa nonchalance. La convocazione in nazionale maggiore sembrava essere l’evento definitivo per la sua maturazione. Non è stato così.

Bernardeschi

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Altra opzione praticabile è quella di Bernardeschi. Può giocare in fascia, a destra o a sinistra in caso di necessità. Ma certo Berna ha maggiore spazio e ragionamento in mezzo. Sta trovando il suo mondo rossoblù, ha ancora bisogno di tempo per prendersi la scena come vorrebbe lui. Con energia e forza. Bernardeschi può essere il jolly che aiuta la squadra a trovare il guizzo.

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