Debutta la versione più estrema per l'ammiraglia di Crewe. V8 da 666 Cv sprovvisto della componente ibrida, trazione solo posteriore e peso sotto le due tonnellate per un'edizione limitata da 500 esemplari
Matteo Corsini
14 novembre - 09:20 - MILANO
Una Bentley Continental così non si era mai vista. L'ammiraglia simbolo della nuova era della casa di Crewe raggiunge il proprio apice prestazionale con il debutto della Supersports, la sua versione più estrema. Anche le due generazioni precedenti, nel 2009 e nel 2017, si erano concesse questo trattamento speciale, ma mai Bentley si era spinta così in là con le modifiche rispetto alla vettura di derivazione. La Continental Supersports di terza serie porta infatti al debutto una soluzione inedita, l'abbandono della componente ibrida plug-in che fino ad ora costituiva l'unica motorizzazione a listino, archiviato l'iconico W12 con l'uscita di scena della seconda generazione. E questo dà un grande aiuto alla sempre lodevole causa del contenimento delle masse, tagliando mezza tonnellata rispetto ad una normale Continental e portando così la Supersports per la prima volta sotto la soglia delle due tonnellate di peso.
niente ibrido
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A muovere la nuova Bentley Continental Supersports è quindi unicamente il suo V8 bi-turbo da 4 litri di cilindrata, che per l'occasione è stato profondamente rivisto per poter garantire prestazioni in rettilineo equiparabili a quelle della versione standard, che può contare su 680 Cv grazie all'ibrido plug-in. Il nuovo cuore pulsante puramente termico della Supersports eroga invece 666 Cv, oltre a 800 Nm di coppia, quanto basta per garantire la stessa rapidità nello scatto da 0 a 100 km/h, coperto in 3,7 secondi. E questo nonostante il tutto venga scaricato solo sulle ruote posteriori, qualcosa di assolutamente inedito per una Continental. Ma il vero guadagno in termini di performance si ha tra le curve. Secondo il costruttore, infatti, grazie alla riduzione del peso di mezza tonnellata la Supersports può aggredire un cordolo ad una velocità superiore del 30% rispetto alla normale Continental.
alleggerita
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Come detto, l'intervento più rilevante per ridurre la massa della vettura consiste nella totale rimozione della componente ibrida plug-in. Oltre a questo, tuttavia, gli ingegneri di Crewe hanno messo in campo numerose altre soluzioni per dare vita a quella che è la Bentley più leggera mai prodotta da 85 anni a questa parte. Traguardo non da poco, garantito anzitutto da una proverbiale cura dimagrante a base di fibra di carbonio, a cominciare dal tetto, dove ogni grammo in meno contribuisce ad abbassare il baricentro. In più sono stati rimossi i sedili posteriori, trasformando la Supersports in una coupé due posti.
Votata alla performance
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Oltre gli alleggerimenti, a Crewe si sono adoperati per rendere la Supersports più prestazionale nella guida sportiva. Al posteriore la carreggiata è stata allargata di ben 16 mm rispetto alla Continental GT, ed è stata sviluppata una nuova messa a punto per le sospensioni attive a controllo elettronico, unità sofisticate che rendono superflue le tradizionali barre antirollio essendo in grado di controbilanciare il rollio erogando fino a 1.300 Nm di spinta con i propri motori elettrici a 48V. Per andare forte, bisogna anzitutto frenare forte e questo in Bentley lo sanno bene, al punto che hanno scelto di montare sulla Continental Supersports il più grande impianto frenante mai visto su un'auto, con dischi anteriori da 440 mm in carbo-silicio a cui si aggrappano 10 pompanti, e dischi posteriori da 410 mm a quattro pompanti. Questo significa che solo i dischi hanno un diametro di 17", ossia tanto quanto le ruote di una vettura normale. Ma "normale" la Supersports non lo è affatto: monta di serie cerchi forgiati da ben 22", sviluppati insieme a Manthey Racing, azienda tedesca specializzata nel rendere ancora più estreme le Porsche 911 di serie Gt3.
Stile aggressivo
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La Supersports è immediatamente riconoscibile per via delle numerose modifiche sul piano estetico, che "incattiviscono" notevolmente le morbide linee della GT inglese. Non solo un vezzo stilistico, ma anche un modo per garantire più carico aerodinamico alla vettura, superiore del 30% rispetto alla versione più spinta della Continental tradizionale, la Speed. Stravolto il paraurti anteriore, dove debuttano un pronunciato splitter, due voluminose prese d'aria a sviluppo orizzontale e due deviatori di flusso per lato, qualcosa che forse non ci saremmo mai aspettati di vedere su una Continental. Molto elaborata anche la parte bassa delle fiancate, allargata da prolungamenti virtuali dei deviatori e da pronunciatissime minigonne. E in Bentley non si sono risparmiati nemmeno per il posteriore: qui debuttano un voluminoso spoiler, un maxi-diffusore con quattro grandi terminali di scarico e due peculiati "incisioni" sul paraurti.
personalizzabile
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Saranno realizzati solamente 500 esemplari numerati della Bentley Continental Supersports, ma sarà difficile che ne nascano due identici. E questo perché le possibilità di personalizzazione messe a disposizione in quel di Crewe sono pressoché sconfinate, grazie anche alla "magica" divisione Mulliner in cui l'unico limite è la fantasia del committente. Naturalmente anche l'abitacolo è totalmente configurabile a seconda dei propri gusti, con un alcuni punti fermi che sottolineano il carattere prestazionale della vettura. Tra questi i nuovi sedili sportivi, più contenitivi e pensati per ribassare la posizione di guida, ma anche la totale rimozione della fila posteriore, rimpiazzata da una copertura in fibra di carbonio. Non è ancora stato comunicato il prezzo di listino della nuova Bentley Continental GT, le cui consegne prenderanno il via all'inizio del 2027.










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