Lo scorso agosto il debito pubblico è aumentato di 25,4 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 3.082,2 miliardi. Lo rende noto Bankitalia nelle statistiche su fabbisogno e debito. Si tratta di un record in termini assoluti.
L'incremento, spiega via Nazionale, è dovuto all'aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (25,3 miliardi, a 72,1) e all'effetto complessivo di scarti e premi all'emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e della variazione dei tassi di cambio (0,7 miliardi), solo in minima parte compensati dall'avanzo di cassa (0,6 miliardi).
Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle amministrazioni centrali è aumentato di 25,6 miliardi, mentre quello delle amministrazioni locali è diminuito di circa 0,2 miliardi. Il debito degli enti di previdenza è rimasto invece sostanzialmente stabile.
La vita media residua del debito - immutata rispetto al mese precedente - è pari a 7,9 anni.
La quota del debito detenuto dalla Banca d'Italia è diminuita al 19,2 per cento (dal 19,5 per cento del mese precedente). A luglio (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) la quota detenuta dai non residenti è lievemente diminuita (33,3 per cento, dal 33,4 del mese precedente) mentre è aumentata quella degli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie; 14,3 per cento, dal 14,1 del mese precedente).
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