Prima sfida da ex per il bomber bosniaco, oggi alla Fiorentina. Per lui 4 trofei e 31 reti in nerazzurro. "Ma quelle due partite contro Bologna e City..."
Il primo abbraccio sarà per quel vecchio amico che un tempo sfornava assist. Edin Dzeko andrà da Kolarov, gli darà una pacca sulla spalla e gli sussurrerà che se ha giocato e segnato a San Siro è stato merito suo. “Fu il primo a chiamarmi. Mi disse che l’Inter era interessata a un trasferimento. ‘Qui ti vogliono, vieni subito. E andai”.
l'addio amaro
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Oggi il serbo è il vice di Chivu in prima squadra, mentre Dzeko è la punta di scorta di una Fiorentina in crisi a caccia di gol. Per il bosniaco, 39 anni e due gol stagionali in Conference, sarà il primo incrocio di spade contro l’Inter dopo l’addio del 2023. Un arrivederci amaro, quasi polemico, perché Dzeko sarebbe rimasto volentieri a San Siro. “A me è sembrata una decisione strana – ha raccontato alla Gazzetta - un giocatore titolare in tutte le partite importanti, compresa la finale di Champions, si poteva tenere a zero”. E invece i piani alti scelsero di puntare su Arnautovic, Alexis Sanchez e soprattutto Marcus Thuram, arpionato senza sborsare un euro di cartellino (proprio come gli altri due…). Dzeko, amareggiato ma ambizioso come sempre, volò a Istanbul per far divertire il Fenerbahce: per lui 46 gol in due anni prima del gran ritorno in Italia con la Fiorentina.
gol e trofei
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Il Dzeko interista nasce grazie a Kolarov e si consolida grazie alla spinta di San Siro. Diciassette gol il primo anno, 14 il secondo, due coppe Italia, due Supercoppe e un altro paio di rimpianti. Quel Bologna-Inter 2-1 del 2022 - "eravamo i più forti, ma abbiamo gestito male le energie" - e il destro angolato di Rodri. Nel 2023 giocò dall’inizio la finale di Champions contro il City… a scapito di Lukaku. Una scelta che ha scandito i giorni successivi al ko: “Secondo voi un allenatore schiera un giocatore che è meno forte di quello che va in panchina? Io ero tranquillo, sapevo cosa potevo dare alla squadra. Lukaku sarà stato dispiaciuto. Però poi entri e fai la differenza, se riesci: lui ha avuto mezz’ora a disposizione”. Serata maledetta la sua. Qualcosa che non ti scordi più. Dzeko ha giocato dal 1’ tutte e quattro le finali disputate durante le sue annate interiste. Nel 2022 fu decisivo guadagnandosi il rigore contro la Juve in Supercoppa. Nel 2023 segnò uno dei tre gol con cui Inzaghi graffiò il Milan di Pioli. Lui e Lautaro si sentono ancora. “Dopo il mio addio è diventato capocannoniere. Qualcosa di mio gliel’ho lasciato”. Come ai tifosi. I gol non si dimenticano.








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