Chi ha favorito l'allargamento del Mondiale? Come funzionava quando il ct giocava? Davvero l'Africa ha più squadre?
14 novembre - 12:41 - CHISINAU
“Ai miei tempi la seconda del girone andava direttamente al Mondiale: nel 1994 c’erano due africane e adesso otto… non aggiungo altro”. Dopo la vittoria in Moldova, la quinta su cinque nel suo mandato, Gennaro Gattuso ha contestato il regolamento Fifa delle qualificazioni, che penalizzano le squadre europee spostando l’asse geografico tradizionale. In realtà le africane 31 anni fa erano 3 e oggi 9 ma la sostanza non cambia.
1) Ha ragione il ct?
Da un certo punto di vista sì. L’allargamento del format della fase finale a 48 nazionali ha premiato altri continenti, non l’Europa. Nel 2022 le europee erano 13 su 32, cioè il 40% del totale, nel 2026 invece saranno 16 su 48, cioè il 33%. La differenza non è banale e si aggiunge alla difficoltà del percorso eliminatorio: in Europa la classe media cresce e, come dimostra la Norvegia, può diventare una forza dominante se le circostanze sono favorevoli.
2) Chi ha tratto vantaggio dalla riforma di Infantino?
L’Africa in primis: porterà in America 4 nazionali in più. Sono quasi il doppio rispetto al Qatar, quando il contingente era composto da 5 squadre: la percentuale sul totale è del 19%, contro il 15% dell’edizione precedente. Sorridono anche Asia (9 squadre contro 6), Oceania, che ha un posto garantito, e Centronordamerica che raddoppia il numero da 3 a 6, anche se tre Paesi sono qualificati di diritto in quanto organizzatori.
3) Ma la zona più tutelata è un'altra. Quale?
Il Sudamerica. Su 10 squadre in corsa, 6 si qualificano di diritto e la settima può timbrare lo stesso il visto attraverso i playoff. Nessun altro continente porta una percentuale di nazionali così ampia (dal 60 al 70%) al Mondiale. Per colossi come Brasile e Argentina le qualificazioni sono una farsa.
4) Allora Gattuso dice cose ineccepibili.
Non del tutto. Gli spareggi europei sono ormai una tradizione: non è vero che il secondo posto “ai suoi tempi” garantiva la qualificazione. Ad esempio per arrivare a Germania 2006, il torneo che Gattuso e tutti noi ricordiamo con emozione, l’Italia vinse il suo girone proprio davanti alla Norvegia, che poi sarebbe stata eliminata ai playoff. All'epoca c'era però una possibilità in più: le due migliori seconde del panorama Uefa venivano promosse direttamente. Questo sì, è un rimpianto.
5) Perché?
Perché l’Italia oggi ha 18 punti e sarebbe senz’altro ripescata come migliore seconda. Il girone è stato sfortunato perché dietro alla Norvegia, che ha travolto Spalletti a giugno, non esistevano squadre che potessero togliere punti alle prime due. Questo, più della differenza reti, ha impedito a Gattuso di risalire la classifica: una sconfitta molto dura nel punteggio (3-0) è stata quasi definitiva, anche psicologicamente, per stabilire le gerarchie.










English (US) ·