"Ancora siamo un paese asimmetrico,
in tanti fanno lo sport ma altrettanti non lo fanno. I grandi
avvenimenti servono non solo a promuovere l'Italia e il suo
talento sportivo, ma anche avvicinare la gente alla pratica
sportiva perché c'è ancora tanta parte del paese che vive di
sedentarietà e di solitudine". Lo ha detto il ministro per lo
sport e per i giovani, Andrea Abodi, in occasione della
presentazione di "100 Storie Italiane di Sport", promosso e
realizzato dal Ministero degli Affari Esteri e della
Cooperazione Internazionale, Fondazione Symbola e
Confartigianato, knowledge partner Deloitte. Il report è stato
presentato oggi da Ermete Realacci, presidente Fondazione
Symbola alla presenza anche di Marco Granelli, presidente
Confartigianato Imprese; Ernesto Lanzillo, Deloitte Private
Leader; e Giuseppe Pastorelli, vicedirettore generale per la
promozione del sistema paese, ministero degli Affari Esteri e
della Cooperazione Internazionale. II report illustra come
l'Italia sia seconda, a livello globale, per varietà produttiva.
Le cento storie selezionate si articolano in
duecentocinquantasei unità locali, occupano 20.716 addetti e
generano un fatturato di 13,1 miliardi di euro. Questo gruppo
rappresenta circa il 2,4% del fatturato totale delle aziende
attive nei settori di appartenenza delle stesse (in totale circa
65.000). Si tratta di attività collocate prevalentemente
nell'Italia settentrionale (quasi l'80% degli stabilimenti
produttivi), con una concentrazione di fatturato e occupazione
che per l'area del Nord-Est arriva a oltre il 70% nel primo caso
e oltre il 60% nel secondo. "Le 100 storie presenti nel report -
dichiara Realacci - raccontano uno sport sostenibile, inclusivo,
a misura d'uomo. Vincente non solo nelle competizioni sportive.
Raccontare questo comparto del made in Italy significa anche dar
voce ad una vera e propria filiera di eccellenza, raccontata
troppo poco, fatta da piccole e medie imprese".
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12 ore fa
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