Sentito dai pm il presidente del comitato Sì Meazza, contrario alla costruzione del nuovo stadio
5 novembre 2025 (modifica alle 13:53) - MILANO
La procura di Milano sta indagando per turbativa d'asta sulla compravendita dello stadio di San Siro, per la quale è stato firmato oggi il rogito notarile. Stamattina è stato sentito dai pm Paolo Filippini, Giovanna Cavalleri e Giovanni Polizzi il promoter Claudio Trotta, tra i fondatori del comitato Sì Meazza, contrario alla costruzione del nuovo stadio.
da marzo
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L'indagine era stata avviata nel marzo 2005 per far luce su eventuali irregolarità nella procedura che ha portato alla vendita dello stadio Meazza e delle aree circostanti a Milan e Inter per 197 milioni di euro. Dopo la presentazione a marzo da parte delle due società di una manifestazione di interesse per l'acquisto, il Comune aveva ha aperto il 24 marzo un bando internazionale per verificare se ci fossero altri club interessati all'operazione. Nessun'altra società, alla scadenza del 30 aprile si era fatta avanti. In una lettera aperta al sindaco, Trotta aveva rivelato che insieme ad altri operatori dello spettacolo dal vivo avrebbe voluto fare una offerta per lo stadio ma che era stato impossibile partecipare al bando del Comune per le tempistiche troppo strette.
il promoter
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Trotta, incrociato al palazzo di Giustizia, è stato sentito come testimone in quanto assieme all'ex assessore e negli anni '80 vicesindaco di Milano Luigi Corbani è uno dei fondatori de "Il Comitato Sì Meazza" nato per salvaguardare ed eventualmente ammodernare la struttura e recuperare a verde l'area circostante. Il promoter musicale ha raccontato di essere intervenuto sulla vicenda con la proposta di un bando internazionale per la ristrutturazione e la futura gestione dello stadio dopo la fine della concessione nel 2030. Il progetto aveva tre punti principali: "abbandonare il terzo anello e fare una struttura portante e di quelle apribili" per usare lo Stadio "365 giorni all'anno» in modo da migliorare «l'acustica sia per chi è dentro che per chi abita fuori". Installare "un prato retrattile" per consentire un giorno una partita di rugby , un altro giorno un concerto e così via. Il terzo punto è "il miglioramento dei servizi per pubblico. Nessuna necessità di aumentare gli spazi corporate" ossia quelli per i club.
L'imprenditore nel campo musicale aveva portato il general manager della Asm Global, dal sindaco Giuseppe Sala e dal dg di Palazzo Marino Christian Malangone. "Gli avevamo detto: vogliamo un bando pubblico e noi parteciperemo per la ristrutturazione e la gestione futura con o senza le due squadre. E ciò significava che lo stadio poteva stare in piedi comunque con o senza il calcio".
La Gazzetta dello Sport
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