"Vai a dormire che domani giochi": Radja e la sua corsa perenne verso il precipizio

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Esagerato, irriverente, spericolato. Nemmeno il calcio, con le sue regole, è riuscito a correggerne la traiettoria del campione belga ex Cagliari, Roma e Inter. Altro che lo Steve McQueen di Vasco Rossi, con Nainggolan siamo oltre, molto oltre

Andrea Schianchi

Giornalista

1 agosto - 14:55 - MILANO

La vita di Radja Nainggolan è un romanzo russo. Esagerata, irriverente, spericolata fino all’eccesso. dentro questo ragazzo-uomo c’è qualcosa che lo spinge sempre verso il limite, il precipizio, l’improbabile. È come se fosse posseduto da un demone e non riuscisse a liberarsene. Nemmeno il calcio, con le sue regole e i suoi riti, è riuscito a correggerne la traiettoria: l’esistenza che Nainggolan si è scelto, o che il destino ha scelto per lui, è una curva sghemba che sale, sale, sale e poi, all’improvviso, precipita e la caduta lascia senza fiato. 

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