Tumori: come l'intelligenza artificiale rivoluzionerà diagnosi e terapie

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L'IA può supportare il medico ma mai sostituirlo. Vediamo quali sono le possibilità offerte

Riccardo Cristilli

28 novembre - 17:07 - MILANO

L'intelligenza artificiale è ormai entrata a far parte delle nostre vite. Sempre più spesso viene usata in diversi ambiti: c'è chi la usa per risistemare gli appunti, chi per rielaborare dei testi e chi per preparare dei report nel proprio settore lavorativo. Anche in campo medico può essere usata ma è importante che a farlo siano i professionisti, sfruttando la macchina per le sue funzioni di assistenza e supporto, e non i pazienti che dovrebbero evitare di ricorrere all'IA per cercare diagnosi.

Tumori e intelligenza artificiale: i possibili usi

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Ian Tannock, professore all'Università di Toronto in Canada, durante un recente convegno a Milano dedicato al tema dell'uso dell'Intelligenza Artificiale in campo medico ha sottolineato come questo strumento possa aiutare soprattutto in ambito oncologico, nella cura e prevenzione dei tumori. Infatti permette l'identificazione di nuovi bersagli molecolari o nuovi farmaci, aiuta nella valutazione di esami di imaging come mammografie. Però bisogna anche fare attenzione nell'usarla per le diagnosi perché può fare più fatica soprattutto nei casi complessi e poco comuni, su cui ha poche informazioni. L'importante è quindi che il percorso di diagnosi e terapia resti in mano a un medico che può usare l'IA come supporto. 

Possibili usi

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L'intelligenza artificiale può essere utile anche nella ricerca, supportando gli studi su nuovi farmaci, sempre più mirati per ogni singolo paziente. Nel convegno milanese è stato presentato l'istituto diffuso una rete di collaborazione tra diversi centri di ricerca europei per portare più rapidamente le rispettive scoperte e allargare gli studi che sempre più avanzano anche grazie all'uso dell'intelligenza artificiale. Attraverso gli sviluppi tecnologici sono stati introdotti due nuovi settori della diagnostica per immagini, la radiomica e la patologia computazionale, che permettono di migliorare la capacità di stratificazione del rischio dei pazienti e la diagnosi di tumori solidi. Queste novità, prima di arrivare all'uso clinico, devono essere convalidati in modo più netto, al contrario l'impiego della valutazione del Dna tumorale circolante, è già utilizzato per le strategie di cura di alcuni tumori.

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