Carlos a destra è un flop, Luis Henrique un mistero e Darmian ko: Inter, senza Dumfries sono dolori

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Con l'olandese infortunato, due partite e due sconfitte pesanti tra derby e Atletico Madrid: le alternative non rendono come dovrebbero, così Chivu si ritrova con un grande problema sulla corsia destra

Gregorio Spigno

Giornalista

28 novembre - 17:35 - MILANO

Due partite senza Dumfries, due sconfitte pesanti e nessun profilo in grado di sostituire adeguatamente l'olandese volante nerazzurro. È ormai chiaro che l'Inter abbia un problema non da poco sulla corsia destra, perché senza Dumfries la squadra cambia in maniera evidente: meno spinta, meno apporto offensivo, meno attenzione dietro. I ko contro Atletico Madrid in Champions League e Milan in Serie A hanno palesato gli evidenti problemi della squadra di Chivu, che sì non è mai inferiore all'avversario sul piano del gioco, della costruzione e delle palle gol create, ma alle prime occasioni incassa colpi determinanti che poi molto vanno a costare. In questo senso, eloquenti sono le ultime due sfide: "L'Atletico Madrid gioca un calcio simile a quello del Milan - aveva giustamente riconosciuto il presidente nerazzurro Beppe Marotta poco prima del via al Wanda Metropolitano -, speriamo che il risultato finale non sia lo stesso". E se il risultato in termini di punteggio non è stato lo stesso (1-0 Milan, 2-1 Atletico), uguale è stata la sconfitta. Nata - anche - a causa dell'assenza di Dumfries, troppo determinante per l'Inter.

dumfries o niente

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Il ruolo di Dumfries rappresenta probabilmente il più grande limite della rosa nerazzurra. Perché se da un lato è positivo toccare con mano i frutti della costante crescita dell'olandese, dall'altro emerge maledettamente la carenza di alternative a destra in una rosa che offre "doppioni" affidabili in (quasi) tutti gli altri reparti: Josep Martinez attraversa un periodo delicato ma nelle poche occasioni avute ha dimostrato di poter sostituire alla grande Sommer; Bisseck si può alternare sia sul centro-destra con Akanji che nel mezzo con Acerbi e De Vrij; Carlos Augusto è un ottimo alter ego di Bastoni e Dimarco a seconda delle esigenze e così via con i vari Sucic, Zielinski, Bonny, Pio Esposito. Il vero grande vuoto sta a destra. Lì, se manca il titolare, l'Inter va in difficoltà. 

alternative flop

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Contro Milan e Atletico Madrid, orfano di Dumfries, Chivu ha scelto di proporre Carlos Augusto nell'inedito ruolo di esterno destro. Il brasiliano nasce esterno mancino a tutta fascia e nelle ultime stagioni in assenza di Dimarco mai l'ha fatto rimpiangere. Poi, a partire dall'annata scorsa, l'ex Monza ha superato anche l'esperimento braccetto al posto di Bastoni. Puntualità e affidabilità. Così il tecnico nerazzurro ha provato Carlos anche a destra, ma il risultato non è stato positivo come negli altri casi. Il jolly, a piede invertito, ha comprensibilmente faticato più del solito rientrando troppo spesso sul mancino sia nel derby che in Champions e rendendosi così ampiamente prevedibile. Ma soprattutto la "promozione" di Carlos Augusto anche a destra ha il sapore dell'ennesima bocciatura per Luis Henrique. L'ex OM, arrivato in estate per una cifra complessiva intorno ai 25 milioni, non ha mai realmente inciso. E a questo punto si sta trasformando in oggetto misterioso: cos'è Luis Henrique? Un esterno offensivo, a tutta fascia o un terzino? In carriera ha ricoperto qualsiasi ruolo sulla destra, eppure oggi non è semplice comprendere quale gli sia più congeniale. Tanto che Chivu ha preferito spostare a destra un mancino piuttosto che puntare su di lui. L'ultima opzione porta al nome di Matteo Darmian, che però ha perso l'affidabilità che l'ha sempre contraddistinto a causa di un problema fisico. La certezza, però, resta una: senza Dumfries, nell'Inter si apre una voragine a destra.

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