L'incredibile storia del Sorrento, che milita in C e che non gioca in casa dal 7 maggio 2023, giorno della promozione. Campo non omologato e una serie di eventi come l'ultimo arresto del sindaco (che ha comportato il blocco del cantiere che stava ricostruendo il campo Italia) costringono la squadra a giocare a Potenza
“Torna a Surriento”, celebrata da Enrico Caruso, Frank Sinatra e Luciano Pavarotti, oggi è intonata da tifosi del Sorrento Calcio 1945 che non vedono la propria squadra sul proprio campo dal 7 maggio 2023, giorno della promozione. Lo Stadio Italia non era omologato per la C. I lavori di adeguamento sono partiti a rilento. Serviva un campo ad interim. In Campania non se n’è trovato uno. A Giugliano mancavano i vigili, Avellino e Benevento costavano troppo, i tifosi della Cavese non gradivano gli ospiti. Alla fine, il Sorrento ha trovato asilo al Viviani di Potenza. Col paradosso di cambiare regione (Basilicata) e viaggiare 150 km per sentirsi a casa e di trovarsi in trasferta con la Cavese, a 29 km da Sorrento. Comprensibili i disagi dei tifosi e i costi per il club (10.000 euro a partita). La speranza di riavere presto il nuovo Stadio Italia aiutava. Peccato che poi il sindaco di Sorrento, Massimo Coppola, venga arrestato per mazzette e il cantiere si blocca. Altro? Il buon Ciro Immobile, ex Costiere, mette a disposizione la sua Academy di Torre del Greco per gli allenamenti della prima squadra e le giovanili, ma la Procura di Torre Annunziata la sequestra per sospetto abuso edilizio. Lino Banfi ci avrebbe fatto un film.
LELLO IL SENsITIVO
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C’è anche Lello il Sensitivo, cartomante, braccio destro del sindaco, che aveva in casa 167 mila euro nascosti in una buca del biliardo. Ma c’è poco da ridere. Non è una bella foto del nostro calcio. Ci sono ragazzi che non sanno più dove giocare e una squadra che da due anni gioca in casa in un’altra regione. “Nun darme stu turmiento! Torna a Surriento, famme campà!”.