Terremoto di magnitudo 7.5 nello Stretto di Drake

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Una potente scossa di terremoto di magnitudo 7.5 è stata registrata nella tarda serata di giovedì (quando in Italia erano le 04:16 di venerdì 22 agosto) nello Stretto di Drake, il braccio di mare che separa la punta meridionale del Sudamerica dalla Penisola Antartica. L'epicentro è stato localizzato a circa 700 chilometri a sud della Terra del Fuoco, in un'area remota e priva di insediamenti umani. Il sisma, molto superficiale (con una profondità stimata fra i 5 e gli 11 km), ha spinto le autorità cilene a emettere inizialmente un'allerta tsunami, successivamente ridimensionata a semplice stato di precauzione e poi revocata. Anche il Pacific Tsunami Warning Center aveva diffuso un avviso preliminare, cancellato nel giro di poche ore. Fortunatamente, non si segnalano danni a persone o infrastrutture.

Un anno sismicamente attivo nel Passaggio di Drake. Si tratta del secondo terremoto di grande intensità in questa regione nel 2025. Lo scorso 2 maggio, infatti, un sisma di magnitudo 7.4 aveva colpito un'area situata circa 500 chilometri a nord-ovest dell'evento di ieri. Le scosse di assestamento di quel terremoto proseguono ancora oggi, con un mix di eventi di spinta, di scorrimenti e di movimenti verticali. Tuttavia, secondo i sismologi, non vi è alcuna connessione diretta tra i due eventi.

Un raro sisma intraplacca. A rendere particolare il terremoto del 22 agosto è la sua localizzazione: non lungo un margine di placca noto, ossia dove due placche si scontrano o si allontanano, ma ben all'interno della placca antartica, in un settore oceanico raramente teatro di terremoti di tale potenza. La maggior parte degli eventi sismici in zona, infatti, si concentra lungo la frattura di Shackleton, a est, o presso una dorsale estinta a ovest. Questo episodio rappresenta quindi il più forte terremoto intraplacca mai registrato nello Stretto di Drake.

Va detto comunque, che i terremoti trascorrenti intraplacca oceanici non siano così rari come si potrebbe pensare e possono raggiungere magnitudo molto elevate. Un caso emblematico fu la sequenza dell'Oceano Indiano del 2012, che incluse un sisma di magnitudo 8.6, il più potente di questo tipo mai registrato con i moderni strumenti.

Stress tettonico in un crocevia geologico. Secondo i primi dati, si ipotizza che la scossa non sia stata guidata da elementi già presenti nella crosta, come antiche o recenti faglie, ma piuttosto da un accumulo di stress più diffuso nella crosta oceanica. Una dinamica che, unita agli eventi precedenti, sta fornendo agli scienziati nuovi indizi sullo stato di tensione complessivo in questo remoto crocevia geologico, dove interagiscono la placca sudamericana, quella antartica e la microplacca di Scotia.

Nessun rischio per le popolazioni. Il sisma, nonostante la violenza, non ha avuto ripercussioni sulle popolazioni sudamericane o antartiche. Nessuna evacuazione è stata necessaria e, una volta revocata l'allerta tsunami, l'evento è rimasto circoscritto al solo interesse scientifico.

Fotogallery Le cicatrici della Terra

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